Meloni ad Ancona: «Con Acquaroli le Marche tornate a crescere. Fidatevi di chi fa più di quanto parla». Presenti oltre 8mila persone

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Ancona – Oltre ottomila persone in Piazza Roma hanno accolto Giorgia Meloni e i leader del centrodestra per l’evento a sostegno di Francesco Acquaroli, governatore uscente e candidato del centrodestra alle regionali nelle Marche. La presidente del Consiglio ha aperto ricordando che proprio da questa piazza, nell’agosto 2022, prese il via la campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le politiche. «Oggi qui c’è più gente di allora», ha detto, legando la partecipazione alla fiducia verso la coalizione dopo tre anni di governo.

Nel cuore del suo intervento Meloni ha rivendicato la presunta ritrovata centralità dell’Italia sulla scena internazionale. «Abbiamo considerato le difficoltà internazionali come un’occasione per dimostrare il nostro valore. Oggi l’Italia è vista come un punto di riferimento per l’Europa e per l’Occidente». Tra i risultati elencati, la premier ha citato accordi che, a suo dire, porteranno circa 80 miliardi di euro di investimenti esteri nell’arco del triennio, «come una legge di bilancio in più all’anno». Sul piano geopolitico, ha riaffermato l’impegno del governo per la pace «con risposte e non con slogan» sia sulla guerra in Ucraina sia sul conflitto in Medio Oriente, condannando i terroristi di Hamas e definendo «sproporzionata» la reazione di Israele, specialmente in relazione all’ipotesi di occupazione di Gaza City.

Ampio spazio è stato dedicato alla polemica con l’opposizione. Meloni ha ricordato le previsioni sul rapido fallimento del suo esecutivo, rivendicando invece la sua durata e la coesione del centrodestra. «Siamo insieme da trent’anni e continueremo a stare insieme. Non sprecheremo questa occasione storica di dare all’Italia quello di cui ha bisogno». Ha sottolineato le performance di Borsa, il calo dello spread e la tenuta dei titoli di Stato, collegandoli a risparmi di spesa per interessi da destinare a sanità, lavoro e imprese. Sul fronte occupazionale ha parlato di «un milione di posti in più, la gran parte a tempo indeterminato» e di un aumento dell’occupazione femminile. Ha difeso la riforma fiscale improntata, a suo dire, a un «fisco collaborativo» e le misure contro le «aziende apri e chiudi» che evadono il fisco. Quanto all’immigrazione, ha sostenuto che «è finita la stagione in cui subivamo: oggi governiamo i flussi», annunciando rimpatri in crescita e una diversa impostazione anche a livello europeo. Ha poi promesso di portare a termine entro la legislatura la riforma della giustizia, insieme a premierato, autonomia differenziata e Roma Capitale.

Nella parte conclusiva, Meloni si è concentrata sulle Marche, elogiando il lavoro di Acquaroli su infrastrutture e servizi: alta velocità ferroviaria lungo la dorsale adriatica, pedemontana per collegare le aree interne, riforma sanitaria «senza aumentare i costi per i cittadini», ricostruzione post sisma 2016 e gestione dell’alluvione del 2022. Secondo la premier, la regione «è tornata a farsi valere» con tassi di occupazione e export in crescita e conti in ordine. Da qui l’appello finale al voto: «Fidatevi di più di un politico che fa più di quanto parla».

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