Inchiesta ‘Affidopoli’, consegnato il cellulare di Santini ai magistrati

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Massimiliano Santini, ex collaboratore di fiducia di Matteo Ricci, ha consegnato alla squadra Mobile di Pesaro il proprio cellulare e la SIM. La decisione è arrivata su consiglio del nuovo legale, Gioacchino Genchi, come seconda mossa difensiva dopo la deposizione ai magistrati nell’inchiesta su presunta corruzione e affidamenti irregolari che coinvolge Ricci e altre quindici persone. Il verbale dell’interrogatorio è secretato, ma indiscrezioni riferiscono che Santini avrebbe confermato la conoscenza da parte di Ricci di tutte le delibere, pur ritenendolo estraneo agli episodi di presunta corruzione – scrive il ‘Corriere della Sera’ – . Genchi ha chiesto alla pm Maria Letizia Fucci di ottenere dal Parlamento europeo l’autorizzazione a utilizzare le chat WhatsApp Business dell’eurodeputato, ritenute “di rilevante interesse difensivo” per provare il coinvolgimento di Ricci in atti considerati illegittimi. Tra questi spicca un contratto retrodatato, con marca da bollo malamente riappiccicata, che la procura considera un falso volto a giustificare una tangente. Secondo gli inquirenti, pratiche simili sarebbero state adottate anche per il monumento a Valentino Rossi, inizialmente finanziato come verde pubblico e poi trasformato in un mega-casco, e per il murales dedicato a Liliana Segre. Santini sostiene di essere “stato usato prima, durante e dopo” le indagini e di essere stato assunto dal Comune con un contratto da 1.200 euro mensili ai sensi dell’articolo 90 del Tuel, pur svolgendo mansioni di accompagnamento a eventi e incontri politici. Sono in corso accertamenti per stabilire se tali spese siano state coperte con fondi comunali.

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