L’Ospedale di Urbino tra le eccellenze nazionali nei dati PNE Agenas

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URBINO – L’Ospedale di Urbino si conferma un punto di riferimento di alta qualità nel panorama sanitario delle Marche e non solo. I recenti dati del Programma Nazionale Esiti (PNE), elaborati da AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), posizionano la struttura tra le eccellenze, evidenziando una significativa inversione di tendenza e un miglioramento continuo rispetto agli anni precedenti.

Spiccano in particolare i risultati registrati nei reparti di Ortopedia, Cardiologia e Ostetricia e Ginecologia, che raggiungono e superano le medie nazionali per la sicurezza e l’efficacia degli interventi.

Il reparto di Ortopedia dell’Ospedale di Urbino, collocato tra le 126 migliori strutture in Italia per patologie muscolo-scheletriche, ha raggiunto il massimo livello di eccellenza su cinque indici su sei monitorati. I dati più significativi per il reparto gestito dal dottor Paolo Pirchio sono:

  • Frattura del femore (Intervento entro 48 ore): il tasso di Urbino si attesta all’81,97%, nettamente superiore alla media nazionale del 60,19%.
  • Volume di ricoveri per frattura femore: sono stati realizzati 175 interventi, superando ampiamente la soglia di riferimento di 75.
  • Volume di Ricoveri per protesica d’anca: la struttura ha raggiunto il valore massimo con 144 interventi eseguiti.
  • Riammissioni a 30 giorni (anca e ginocchio): valori di eccellenza registrati sia per gli interventi di protesica d’anca che di ginocchio, indice che misura l’assenza di complicazioni post-intervento.

Raggiungono livelli di qualità eccellente anche i reparti di Cardiologia e Ostetricia e Ginecologia. Il reparto del dottor Paolo Busacca è tra le eccellenze nell’indice relativo all’Infarto Miocardico Acuto: la mortalità a 30 giorni si attesta al 3,92%, notevolmente inferiore alla media nazionale del 6,78%, mentre la struttura gestita da Leone Condemi raggiunge ottimi indici in merito alla proporzione di parti vaginali in donne con pregresso taglio cesareo (0,57 contro 0,61 di media nazionale), per il tasso dei tagli cesarei sui primi parti e alla proporzione di episiotomie nei parti vaginali (8,71 contro 9,06 di media nazionale).

“Questi dati testimoniano che siamo sulla strada giusta – spiega il Direttore Generale, Alberto Carelli – I dati registrano un’inversione di tendenza importante per l’ospedale che sempre più si conferma come punto di riferimento per l’entroterra. Un altro segnale forte è anche registrato dal fatto che l’Agenas inserisce l’ospedale nell’elenco delle strutture migliorate rispetto allo scorso anno, uscendo dal percorso di audit dell’agenzia ministeriale. Il raggiungimento di questi volumi e obiettivi raggiunti con uno standard di eccellenza dimostrano l’attenzione nella gestione del paziente rendendo la struttura attrattiva, come dimostra l’aumento esponenziale del volume dei ricoveri negli ultimi tre anni, in particolare per l’ortopedia. La riorganizzazione sta premiando l’impegno dei dipendenti, che ringrazio, e che stanno lavorando con dedizione per garantire prestazioni di altissima qualità. Continueremo sulla strada della riorganizzazione per assicurare il miglior servizio possibile ai nostri cittadini”.

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