“L’inclusione si serve a tavola”: a Pesaro arrivano i menu in CAA nelle scuole

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A Pesaro «L’inclusione si serve a tavola» con “Il menu in CAA” (Comunicazione Aumentativa Alternativa) che da gennaio 2026 saranno serviti a bambine e bambini di 13 nidi e 13 scuole dell’infanzia comunali, 14 scuole dell’infanzia statali e ai fruitori delle mense di 20 scuole primarie. «Indipendentemente dalle loro capacità comunicative e di comprensione, avranno maggiore accessibilità al menu, grazie a un supporto visivo elaborato insieme ai professionisti e alle associazioni» spiega Camilla Murgia, assessora alle Politiche educative. «La riflessione e la necessità di questa azione sono nate prima dell’estate, su sollecitazione del Polo CAA di via degli Abeti, e gestito dalle cooperative Labirinto e Genìa, che offrono un servizio preziosissimo per i bambini con criticità legate al linguaggio o alla disabilità. Tuttavia, questo strumento va oltre questa specifica funzione e coinvolge tutti i bambini della nostra città, dai nidi fino alle scuole primarie. Testimonia un approccio diverso all’inclusione, che rende le informazioni accessibili a tutti e tutte». L’assessora ha ricordato che il Comune ha assegnato il servizio di ristorazione alla ditta Dussmann, «che porta in tavola i menu elaborati dall’ufficio ristorazione dei Servizi Educativi per ogni ordine e grado scolastico, fino alle medie. Oggi ampliamo questa “sana abitudine” dell’uso del linguaggio CAA a tutte le scuole della città, rendendo le informazioni comprensibili e fruibili da tutti i bambini e le bambine».
Elaborati dai Servizi Educativi del Comune di Pesaro in collaborazione con l’associazione Genia e la cooperativa sociale Labirinto i menu sono stati tradotti con simboli e immagini dal Polo territoriale CAA di via degli Abeti. Sofia Berti, coordinatrice ha spiegato: «La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è un insieme di strumenti, strategie e dispositivi rivolti a persone con complessi bisogni comunicativi. Utilizza simboli, immagini, sistemi visivi e tecnologie che compensano la fragilità linguistica e sostengono la comunicazione. Gli strumenti di CAA vengono personalizzati in base alle caratteristiche e ai bisogni specifici del bambino. Nelle scuole verranno messi a disposizione dei fogli cartacei con i piatti del giorno che verranno aggiornati settimanalmente e illustrati dall’insegnante in momenti dedicati. Successivamente, saranno gli stessi bambini a raccontare e spiegare il menu agli altri, favorendo la partecipazione attiva e l’inclusione».
I menu inclusivi sono uno dei frutti del percorso avviato dal 2014 da Comune di Pesaro, Labirinto cooperativa sociale, Associazione Genìa, Centro Territoriale per l’Inclusione (CTI). In collaborazione con l’Azienda Sanitaria Territoriale di Pesaro e Urbino e l’Ambito Territoriale Sociale 1, le stesse realtà hanno avviato diverse progettualità per utilizzare divulgare la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) nel territorio e, nel 2022, contribuito a far nascere «Il Polo territoriale di Comunicazione Aumentativa Alternativa, un servizio creato tre anni fa per portare sul territorio opportunità prima non disponibili e rendere la CAA più accessibile alle famiglie» precisa Gabriela Guerra, responsabile del settore Disabilità in età evolutiva per la Coop. Soc. Labirinto che, sui menu, aggiunge: «Questa azione avrà come conseguenza una maggiore inclusività per tutti i bambini e le bambine che già utilizzano quotidianamente la CAA e grazie alla quale riescono ad esprimere e comunicare i propri bisogni, desideri, emozioni, preferenze. I menu realizzati saranno esposti all’interno delle sezioni o nelle mense scolastiche, all’entrata dei nidi d’infanzia e delle scuole dell’infanzia, così che le famiglie possano visionarli e consultarli. Sempre più spesso infatti, strumenti e supporti CAA diventano una risorsa preziosa anche per chi presenta una difficoltà comunicativa o di comprensione dovuta all’utilizzo di un’altra lingua, come bambine straniere e bambini stranieri e le loro famiglie».
Mara Morosini, vicepresidente Genìa Odv ha spiegato che l’Associazione «è nata attorno alla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) nel 2018, ma già dal 2014 singoli genitori, insegnanti e operatori dei servizi sociali e scolastici che la compongono lavoravano insieme su questi temi. Si tratta di un impegno che dà grande soddisfazione perché ha una ricaduta positiva sull’intera città. Uno dei nostri obiettivi principali è infatti quello di ridurre gli handicap presenti nel territorio, a partire dalle barriere culturali: la comunicazione è tra le più forti e, attraverso la CAA, ci impegniamo a superarla, rivolgendoci a tutti i bambini e le bambine con difficoltà ma anche ai più piccoli».
«Teniamo molto al progetto “I menu in CAA” – aggiunge Antonietta Italia, membro direttivo Genìa – perché la Comunicazione Aumentativa Alternativa è già introdotta da anni nelle scuole dell’infanzia e nei nidi comunali. Desideriamo che la comunicazione simbolica, che favorisce anche la comprensione nei bambini, della comunicazione non verbale, venga introdotta anche nelle scuole statali, paritarie e superiori. Grazie alla collaborazione con i servizi educativi, stiamo lavorando alla traduzione di libri in CAA e ad altri progetti, l’obiettivo è portare Pesaro a diventare una città che utilizza la CAA per tutti, non solo per bambini con difficoltà comunicative, ma come sistema accessibile a tutte le fasce d’età». Sabina Ercoli, coordinatrice pedagogica dei Servizi Educativi del Comune ha ricordato: «C’è una grande coerenza tra questo progetto e il lavoro portato avanti dai Servizi Educativi del Comune di Pesaro, in particolare nei nidi e nelle scuole dell’infanzia. Negli ultimi anni la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è diventata uno strumento abituale nelle nostre scuole e nei nostri nidi. È uno strumento per tutti: i bambini lo fanno proprio nella quotidianità e diventa un codice condiviso. È comune vedere gruppi di bambini che leggono utilizzando questo codice, con i più grandi che supportano i più piccoli, favorendo il potenziamento delle capacità comunicative».

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