PESARO – “Stupisce l’alzata di scudi che si è levata contro Davide Ippaso, direttore Confesercenti Pesaro, reo di aver ribadito l’ovvio: il commercio in città è in crisi, il centro subisce una progressiva desertificazione, servono più concertazione e nuove strategie. Eppure le repliche, scomposte, fuori fuoco e cadute anche malamente sul personale, arrivate prima dall’assessore Francesca Frenquellucci e poi dal consigliere PD Andrea Salvatori, ci sono sembrate più attente a screditare il lavoro di Ippaso e di Confesercenti che ad entrare nel merito del problema. Concentrate più sulla forma che sulla sostanza.
La colpa di Ippaso, secondo loro, è quella di essere intervenuto come politico e non come sindacalista. Siamo costretti di nuovo a ribadire l’ovvio. Confesercenti è apartitica: i nostri associati sono di destra e di sinistra e alle ultime regionali abbiamo avuto componenti di giunta e di direzione candidati in entrambi gli schieramenti. Ma la campagna elettorale non è terminata? Le elezioni non sono finite?
Confesercenti è libera: non abbiamo mai messo e mai metteremo il bavaglio a nessuno. Non possiamo né vogliamo impedire ai nostri funzionari di provare ad intraprendere un proprio percorso politico, quale esso sia, consapevoli di essere perfettamente in grado di distinguere i ruoli, cosa che, a quanto pare, chi muove queste accuse non è in grado di fare. E siamo liberi perché la nostra finalità è una sola: tutelare gli interessi delle categorie. Lo facciamo sia con i servizi, sia, da più di 50 anni, come sindacato, rapportandoci con le Amministrazioni di tutti i colori, collaborando o criticando là dove serve. E fin qui la forma.
La sostanza? Poca. Sulla crisi del commercio assessore e consigliere hanno elencato le cose già fatte, rimandando ‘la vera svolta’, come scrive Salvatori, alle competenze di altri, Regione e Governo. Il consigliere chiede addirittura a Ippaso di intervenire politicamente con la Regione perché questo avvenga: ma non dovevamo tenere i ruoli distinti? E lui lo fa? Comunque stia tranquillo, il compito di interfacciarsi con le istituzioni non è di Ippaso bensì della Confesercenti provinciale, regionale e nazionale e continueremo a farlo al di là del colore politico.
Intanto il commercio in città è fermo, il centro storico soffre. E fa un po’ sorridere ed è un sorriso molto amaro, che oggi sulla stampa accanto alla replica di Salvatori ci sia un articolo che vede i commercianti di Pesaro sul piede di guerra per le impalcature in centro storico prorogate fino al 2026. Noi, però, dobbiamo stare zitti, per rispetto della forma. Al posto di guardare solo il dito, sarà meglio cominciare a indicare la luna”.
Alessandro Ligurgo, direttore Confesercenti Pesaro Urbino