PESARO – Il Comune trova casa al futuro Centro per l’autismo, «L’Amministrazione sblocca un’impasse di anni; sarà collocato all’ex nido Alberone di Soria, che accoglierà anche gli ospiti de Il Gabbiano» dicono il sindaco Andrea Biancani, dell’assessore al Patrimonio Riccardo Pozzi e dell’assessore alle Politiche sociali Luca Pandolfi.
«È una giornata “storica” per la città – incalza Biancani – che finalmente potrà dare una risposta a un’esigenza di anni. E finalmente oggi, dopo l’incontro avuto con l’Azienda Sanitaria Territoriale -che ringraziamo per aver accolto la nostra proposta- abbiamo l’ok preventivo a questo progetto che permetterà all’edificio di ospitare almeno 9 persone con disturbo dello spettro autistico e quelle del centro diurno oggi collocato nella corte dell’ex manicomio. L’obiettivo è concludere l’iter di valorizzazione, per arrivare poi alla cessione dell’immobile, entro gennaio 2026».
Biancani precisa che «il fabbricato di Soria in oggetto, ospitava piccole e piccoli del nido Alberone che da settembre 2025 si sono trasferiti nell’appena inaugurato Polo 0-6 anni “Il Faro”. L’edificio, oggi, è dunque libero e, nelle scorse settimane, è stato sottoposto come sede del Centro per l’autismo all’Azienda Sanitaria Territoriale che ha fatto un sopralluogo dal quale è emersa l’idoneità della struttura per la nuova funzione».
Sindaco e assessori spiegano i passaggi che seguiranno: «Porteremo in Consiglio comunale la valorizzazione dell’edificio di via Gattoni che ha una superficie di circa 450mq e che l’Ast potrebbe eventualmente decidere di ampliare. In futuro pensiamo potrà accogliere almeno 9 posti letto di tipo residenziale per adulti o per il Sollievo, servizi dedicati alle persone con disturbo dello spettro autistico. Accoglierà anche gli ospiti de Il Gabbiano che passerà dagli attuali 14 fino a un massimo di 24 posti, ampliando la proposta del centro semi-residenziale ora collocato dentro la corte dell’ex manicomio» dove l’Amministrazione sta realizzando un intervento da 1,3milioni nell’edificio “ad L, annesso all’ex lavanderia” del San Benedetto e ad ulteriori opere da 16milioni riguardanti la parte di sua proprietà del complesso.
Biancani aggiunge che sarà necessario il passaggio in Consiglio comunale per «modificare la destinazione d’uso dell’immobile che ad oggi è quella di servizi scolastici e che dovrà diventare socio-sanitaria. Sono convinto che, considerata l’importanza del tema tutte le componenti dell’assise sosterranno questa scelta» e che l’edificio di proprietà comunale, «sarà ceduto all’Azienda sanitaria. L’Ast ha infatti necessità di svolgere dei lavori sugli spazi per renderli pienamente funzionali; avere la proprietà è un requisito che permetterà all’azienda di abbreviare i tempi».
Una priorità per l’Amministrazione, come puntualizza il sindaco: «Avremmo potuto utilizzare diversamente questo bene o venderlo magari, con un altro tipo di destinazione, anche più remunerativa, ma abbiamo deciso di rinunciare a questa possibilità pur di condividere con Ast un progetto che è stato da subito una priorità della Giunta e che ci permetterà finalmente di dare una soluzione a un tema centrale per la città e per le esigenze delle famiglie che da anni si battono per avere una struttura dedicata all’autismo».
La stessa, sarà quindi collocata in una vivace area del Quartiere 9, «Un luogo centrale di Pesaro che ha un ampio parco pubblico a disposizione dei cittadini e che ospiterà anche la nuova scuola Dante Alighieri che stiamo realizzando come Amministrazione comunale. Perché l’abbiamo sempre detto: vogliamo che i servizi socio-sanitari, in particolare quelli legati alla salute mentale, siano collocati dentro il territorio comunale. Rappresenta un valore aggiunto per il Quartiere e la città e dà una risposta inclusiva alle famiglie di tutti coloro che vivranno i nuovi spazi».
“FINALMENTE IL CENTRO AUTISMO”
“Questa è la politica di cui abbiamo bisogno! Il tenere chiari gli obiettivi, il non demordere, il continuare a cercare soluzioni, il continuare a dialogare anche quando gli interlocutori a volte sono ostili o guardano distratti altrove. Invece no, chi si occupa del Bene Comune continua a spron battuto con le sue richieste, con fermezza e con consapevolezza di lavorare per una questione molto importante per la cittadinanza intera.
Da Presidente della Commissione IV “Politiche sociali” ma anche da ex Garante dei Diritti delle persone con disabilità ritengo questo traguardo un vero “passaggio” evolutivo per la nostra città e per tutto il nostro territorio.
Negli anni in cui ho rivestito il ruolo di Garante i momenti più difficili sono stati l’accogliere le narrazioni delle famiglie profondamente angosciate “Dottoressa non so più come fare, a volte ho sentito il desiderio di allontanarlo brutalmente da me, ho bisogno di sollievo, sono costretta a portarlo in un centro lontano, fuori regione…”
Nessuno mai più deve accogliere queste narrazioni! La città deve assolutamente con forza e cooperazione ampliare e rinforzare tutti i servizi che si occupano della salute e il benessere dei cittadini.
Ringrazio profondamente il Sindaco Biancani e l’Assessore Pandolfi perché attraverso confronti in totale discrezione e continui ragionamenti hanno trovato un’ottima soluzione che rioffre speranza a tutti noi che abbiamo sempre avuto questo tema al centro del nostro operato: penso agli operatori dei servizi sociali, dell’ambito territoriale e della sanità pubblica che hanno scritto anni fa il progetto e che certamente saranno pronte a ripartire su quanto già indicato con cura da tempo.
Sì, di tempo ne abbiamo perso! Progetto fatto, soldi stanziati, sede trovata, variante approvata in fretta e furia dal Comune di Pesaro e poi niente, la sede viene scippata per la sistemazione di un banalissimo ufficio sanitario, anni persi, persi, nonostante i pesaresi posizionati ai vertici della politica regionale, mai più una parola per anni. Ma ora siamo qui, ci focalizziamo sul qui e ora e ci riprendiamo un po’ di speranze per il futuro e si riparte, tutti insieme!
Teniamoci stretti i servizi pubblici.
Questo Centro darà sollievo alle famiglie e sarà un punto di riferimento formativo e culturale.
Questo fatto è importante per tutti i cittadini e non solo per le famiglie direttamente coinvolte: quando la società è capace di occuparsi delle situazioni più fragili e complesse allora saprà trovare soluzioni e miglioramenti per la vita di tutti gli altri, ma non il contrario”.