SENIGALLIA – Scelta la data del 23 giugno per celebrare la Giornata Mondiale del Rifugiato, ricorrenza istituita dall’ONU per riportare l’attenzione sulla drammatica realtà vissuta da milioni di persone costrette ad abbandonare le proprie case. Donne, uomini, bambini in fuga da guerre, violenze, catastrofi naturali e gravi violazioni dei diritti umani, alla ricerca di protezione e di un futuro possibile in Paesi lontani.
Quest’anno, l’Unione dei Comuni e il CPIA, insieme ad alcune associazioni ed enti attivi nel sostegno e nell’inclusione sociale di richiedenti asilo, rifugiati e minori stranieri non accompagnati nel nostro territorio hanno unito le forze per dar vita a un pomeriggio condiviso all’insegna dell’arte e della fotografia.
Lunedì 23 giugno, a partire dalle ore 15.30, la Biblioteca Antonelliana di Senigallia ospiterà l’esposizione dei lavori realizzati dal CPIA e dai tre progetti SAI, di cui è titolare l’Unione dei Comuni ‘Le Terre della Marca Senone’, due destinati agli adulti e uno ai minori. Alle 16.00 sono previsti i saluti istituzionali, seguiti dalla presentazione dei progetti in mostra, con gli interventi dei curatori e dei partecipanti.
Il CPIA (Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti) presenta una mostra che nasce come esito finale di un laboratorio di fotografia autobiografica, realizzato con gli studenti e le studentesse della sede di Senigallia. A guidare il percorso, gli psicoterapeuti ed esperti in fotografia narrativa Daniela Sbarbati e Massimo Borri.
Intitolato “Doppio click – Felicità”, il progetto racconta due volti, due storie, che si fondono in un’unica immagine. Un doppio scatto che diventa metafora dell’incontro tra persone: non più “io” e “tu” come entità separate, ma unite in uno spazio relazionale che appartiene a entrambi.
Il filo conduttore della mostra è la felicità, un’emozione universale che accomuna ogni essere umano, senza distinzione di età, genere o provenienza. Un tema profondo che emerge con forza dalle immagini e dai racconti, testimoniando come, pur nelle differenze, siamo tutti mossi dallo stesso desiderio di essere felici.
Fondazione Caritas, soggetto gestore dei due SAI adulti attivi sul territorio, presenta una mostra realizzata all’interno del laboratorio Photovoice, ideato e condotto dalla fotografa e facilitatrice Cristina Panicali. Un percorso di fotografia partecipativa e narrativa che ha coinvolto i beneficiari del progetto, in particolare molte donne straniere, insieme ad alcuni operatori.
Attraverso scatti accompagnati da brevi testi, i partecipanti hanno espresso il proprio sguardo personale e intimo sul mondo. Le immagini, nate da un lavoro collettivo che unisce tecnica fotografica ed esplorazione emotiva, raccontano frammenti di vita e visioni, rivelando ciò che ci accomuna: emozioni, relazioni, aspirazioni. Un viaggio visivo che mette in luce come, al di là delle differenze culturali, siamo tutti esseri umani legati da sentimenti universali.
Il SAI Minori, gestito dalla cooperativa Casa della Gioventù in partnership con le cooperative RES e Lella 2001, propone una restituzione del percorso di matrice antroposofica “Arte Terapia del Colore” condotto dall’artista Fabio Rizzello con i ragazzi delle comunità L’Aurora di Ostra e L’Orizzonte di Trecastelli. I ragazzi hanno realizzato la sequenza di pitture “Dal seme all’albero”, che percorre i temi dell’accoglienza, della metamorfosi fino ad arrivare alla fiducia per i propri mezzi e il proprio futuro. Attraverso l’esperienza pittorica e l’incontro con il colore i partecipanti hanno sviluppato la narrazione di un proprio processo interiore volto al riequilibrio delle tre forze dell’anima: sentire, pensare, volere.
L’evento del 23 giugno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, vuole offrire l’opportunità di entrare in contatto con l’intimità e lo sguardo dell’Altro, riflettendo sull’arte come strumento di espressione personale e narrazione del proprio vissuto, come mezzo per dare voce e visibilità, come occasione di incontro e dialogo autentico.