L’intervento di sfangamento dell’invaso della diga del Furlo, atteso da tempo, partirà nel 2026. A comunicarlo è stato l’assessore regionale Stefano Aguzzi, rispondendo in Consiglio regionale all’interrogazione della consigliera Marta Ruggeri. Quest’ultima aveva sollevato dubbi sui motivi del ritardo, ricordando come l’intervento venga annunciato da almeno due anni.
Aguzzi ha chiarito che nel 2023 i lavori non sono stati avviati su richiesta dell’ATO 1, che ha evidenziato il rischio di una crisi idrica. Svuotare l’invaso in estate avrebbe infatti compromesso l’approvvigionamento a valle, rendendo necessaria la sospensione.
Per quanto riguarda il 2024, è stato il Comune di Acqualagna a chiedere un ulteriore rinvio, temendo pesanti ricadute sul tessuto economico locale: la chiusura della Flaminia e il transito quotidiano di migliaia di camion in piena stagione turistica avrebbero penalizzato le attività del territorio.
La Regione ha accolto queste richieste, spiegando che l’intervento sarà riprogrammato per il prossimo anno, in concomitanza con lavori di manutenzione straordinaria già previsti da Enel Green Power. La società, infatti, dovrà procedere allo svuotamento dell’invaso per circa otto mesi, offrendo così un’opportunità per concentrare le operazioni di sfangamento fuori dalla stagione estiva e con minore impatto su traffico e commercio.
“È stata una scelta di buon senso – ha dichiarato Aguzzi – che tiene insieme tutela ambientale, necessità infrastrutturali e salvaguardia dell’economia locale. Ringrazio il Comune di Acqualagna per il contributo alla pianificazione dell’intervento.”