URBINO – Si è tenuto il 10 giugno presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino l’atteso appuntamento con Prima Scena, festival dedicato alla scenografia come forma d’arte. L’incontro è stato aperto dal prof. Massimo Puliani, che ha portato i saluti del direttore dell’Accademia Luca Cesari. Protagonisti dell’incontro, dedicato a studentesse e studenti, sono stati Giancarlo Basili, noto scenografo che ha lavorato con registi come Nanni Moretti e Marco Tullio Giordana, e Simone Massi, uno dei maggiori autori italiani nel campo del cinema d’animazione e dell’illustrazione.
L’introduzione dei due artisti è stata affidata a Mauro Mazziero, ideatore di Prima Scena, che ha ricordato le radici marchigiane della scenografia, nata proprio nella città di Urbino: «Il senso di Prima Scena è di raccontare come le Marche siano state il palcoscenico privilegiato dei grandi scenografi. La scenografia nasce proprio a Urbino alla fine del ‘400: i primi disegni di scenografia sono del maestro Girolamo Genga di Urbino. Da questo momento in avanti è stato un susseguirsi di grandissimi altri nomi, fino ad arrivare ai giorni nostri con figure di grandissimo rilievo, due delle quali sono qui questo pomeriggio».
Un legame, quello con Urbino, che si è rivelato ancora più significativo grazie alla presentazione dei disegni realizzati da Simone Massi appositamente per Prima Scena e ispirati a “La Calandria”, commedia cinquecentesca del Bibbiena, che fu rappresentata per la prima volta proprio ad Urbino in occasione della rinnovata alleanza tra i Della Rovere e i Medici. Un intreccio di storia, arte e scenografia che riafferma il ruolo centrale della città nel panorama culturale italiano, da allora fino ad oggi. Non a caso infatti, accanto alle opere di Massi sono stati esposti i bozzetti creati da alcune allieve dell’Accademia e ispirati all’opera “Città Ideale”. Le studentesse coinvolte sono: Annalisa Carrara, Margherita Congiu, Oxana Lina De Paciani, Sofia Dirosolini, Giorgia Ionica, Laura Malerba, Susanna Musco, Cristina Serrallegri, Isabella Vicini.
Simone Massi, parlando dei suoi disegni, ha spiegato: «Io nasco come autore di cinema di animazione. Ogni immagine che concepisco ha a che fare con un prima e un dopo, un’immagine che precede e una che segue. Per questo l’unico modo, per me, per poter realizzare queste opere è stato di concepirle come fossero dei fotogrammi di un film. Ho immaginato le azioni, i gesti dei personaggi de La Calandria, cercando di fissare dei momenti dell’opera e il risultato finale è simile a delle foto di scena. Credo che siano immagini molto cinematografiche».
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Usando una tecnica simile all’incisione, nei suoi film Simone Massi rende la scenografia un elemento vivo, che non è mai un semplice fondale su cui si muovono i personaggi, ma è quasi un personaggio essa stessa. «Vengo dalla fabbrica – ha aggiunto Massi – mi sono sempre considerato un artigiano e ho trovato un tipo di tecnica che era nelle mie corde proprio per le mie origini, per il non aver paura di sporcarmi le mani, per non avere fretta e anche, forse, per una questione di sensi di colpa verso genitori e amici che invece sono rimasti in fabbrica, probabilmente perché non avevano un sogno o un talento a cui aggrapparsi».
Giancarlo Basili si è concentrato invece sull’aspetto più tecnico del lavoro di scenografo: «Lo scenografo di cinema viene chiamato dal regista una volta che esiste una scrittura – ha chiarito – Può trattarsi anche di centinaia di ambienti diversi, sia d’epoca che contemporanei, e ambientare un film ai giorni nostri è spesso più difficile che in un’altra epoca. Fondamentale è la conoscenza della storia dell’arte, soprattutto nel caso dei film storici. La scenografia infatti – ha continuato Basili – si deve rapportare al racconto e non prevaricarlo. Io sono uno scenografo “a sottrazione”: meno si vede la scenografia, più il lavoro è riuscito, ed è qui che subentra l’arte». A testimonianza della complessità e dell’ampiezza del lavoro dello scenografo, Basili ha poi concluso: «Tutto ciò che si vede in un film, tranne gli attori, è frutto del lavoro dello scenografo: dagli oggetti, ai fondi, ai colori, fino ai mezzi di scena d’epoca. A differenza del pittore che lavora da solo su una tela, nel cinema la scenografia è un lavoro di squadra, dove ognuno ha una funzione ben precisa».
A conclusione dell’incontro Basili ha poi invitato le studentesse e gli studenti dell’Accademia a visitare il Centro di Documentazione Scenografica di Montefiore dell’Aso (AP), paese natale dello stesso Basili, dove sono esposti numerosi bozzetti delle scenografie da lui realizzate e che ospiterà il 7 e 8 agosto il prossimo appuntamento del festival Prima Scena che ha in programma uno speech del critico cinematografico Gianni Canova.
IL FESTIVAL PRIMA SCENA
Prima Scena è il primo festival interamente dedicato all’arte della scenografia, nato per valorizzarne il ruolo centrale nelle arti visive, nel teatro e nel cinema, non solo come disciplina tecnica ma come linguaggio artistico autonomo. Attraverso un programma che alterna proiezioni di film, spettacoli, concerti, mostre, installazioni e ospiti d’eccellenza del panorama artistico internazionale, il festival si propone come un laboratorio culturale attivo, capace di produrre arte e valorizzare il patrimonio creativo italiano. Le Marche fanno da cornice, una regione che appare agli occhi del mondo come una scenografia naturale e che, dal Seicento ad oggi, ha dato i natali e ispirato alcuni tra i più grandi scenografi del teatro, del cinema e della televisione italiana.
Il progetto è realizzato con il contributo di Regione Marche e dei comuni aderenti ed è parte del brand SCENARIA, un concept tra formazione e spettacolo ideato da Centro Culturale, associazione di promozione sociale composta da professionisti del mondo dell’arte e della comunicazione e presieduta da Mauro Mazziero, pittore, incisore, fotografo, ceramista ed esperto in tecniche di comunicazione multimediale.
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IL PROGRAMMA 2025 DI PRIMA SCENA
Prima Scena è partito da Potenza Picena (MC) nelle date del 9-10-11 maggio con un tributo a Ferdinando Scarfiotti. Sono stati proiettati i film “Toys” e “Il conformista” con interventi del direttore artistico Giancarlo Basili e del regista Marco Tullio Giordana
Inaugurata la mostra a cura del prof. Anton Giulio Mancino dedicata allo scenografo con bozzetti originali e foto inedite provenienti dalla famiglia Scarfiotti. Si è tenuto inoltre il concerto del Quintetto Gigli con un arrangiamento originale sui temi tratti dalle colonne sonore. Il festival è proseguito con l’installazione dell’opera “Omaggio a Scarfiotti” dell’artista Antonella Castelli.
A Senigallia (AN), il 31 maggio, si è parlato di scenografia nell’alta cucina con uno speech dello chef stellato Errico Recanati dal titolo “La scenografia del piatto”; a seguire Giancarlo Basili ha tenuto una conferenza sullo scenografo Carlo Cesarini da Senigallia. Il 1 giugno si è tenuto il concerto tributo allo spettacolo televisivo “Milleluci”, che ha visto sul palco un quartetto di eccellenza composto da Emilia Zamuner, Massimo Moriconi, Ellade Bandini ed Ettore Carucci.
Urbino (PU) ha ospitato il 10 giugno una conferenza sulla scenografia teatrale presso l’Accademia di Belle Arti e una mostra dedicata ai bozzetti degli allievi e alle opere inedite di Simone Massi, ispirate a “La Calandria” e “La città ideale”.
Nei giorni del 7 e 8 agosto, Montefiore dell’Aso (AP) accoglierà i visitatori con tour guidati al Centro di Documentazione Scenografica “Giancarlo Basili” (presso il Polo Museale di San Francesco) e nei luoghi di Adolfo De Carolis.
Nel mese di settembre a Macerata verrà allestita la mostra “From Sketch to Screen” a cura di Tommaso Gomez, sulle scenografie animate del Gruppo Rainbow.
Il festival si concluderà ad Ascoli Piceno con un doppio appuntamento. Il 26 settembre si terrà una lezione di Giancarlo Basili presso la Scuola di Ateneo di Architettura e Design – UNICAM, mentre il 28 settembre è in programma al Teatro dei Filarmonici lo spettacolo “Centomila, uno, nessuno – La curiosa storia di Luigi Pirandello” (scritto e diretto da Giuseppe Argirò e interpretato da Giuseppe Pambieri).
Ogni evento è arricchito dalla presenza di esperti del settore che daranno ampio risalto alla realtà artistica e produttiva della scenografia. Finalità di questa seconda edizione è quella di attivare un progetto di alta formazione nel campo delle arti dello spettacolo sul territorio marchigiano.