Federalberghi consegna le targhe con codice CIN

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PESARO – Nella sede di Confcommercio Marche Nord, Federalberghi provinciale ha consegnato le targhe con codice Cin alle strutture ricettive associate.

Le targhe con il Codice Identificativo Nazionale (CIN) per le strutture ricettive e gli affitti brevi, sono un obbligo introdotto per garantire la trasparenza e la regolarità di queste attività.

Federalberghi, allo scopo di favorire l’assolvimento degli obblighi di legge e di promuovere l’immagine coordinata del sistema associativo, ha offerto alle organizzazioni aderenti la possibilità di fornire a ogni struttura associata una targa personalizzata contenente il codice identificativo nazionale, da esporre all’esterno dell’immobile in cui è collocata la struttura.

L’occasione della consegna, alla presenza del presidente provinciale Paolo Costantini e del Segretario di Federalberghi Pesaro e Urbino Agnese Trufelli, è stata anche un momento di confronto tra albergatori e un modo per sensibilizzare le amministrazioni a fare di più a tutela del settore contro gli affitti turistici abusivi.

Secondo Federalberghi, dal 2008 il numero di alberghi in Italia è calato del 5,5%, passando da 34.000 a circa 32.000 strutture. Allo stesso tempo, gli affitti brevi su Airbnb sono aumentati vertiginosamente, superando le 600mila unità da un’iniziale cinquantina.

Questo cambiamento ha rivoluzionato il modo in cui si vive il turismo, sollevando questioni critiche riguardo regolamentazione e sostenibilità. Gli affitti brevi, nati come alternativa per un pubblico giovane e desideroso di esperienze, sono ora un fenomeno globale, superando per quantità l’offerta alberghiera di quasi venti volte.

“Il sommerso degli affitti brevi – ha sottolineato Costantini – anche a Pesaro e provincia è un fenomeno in crescita, con potenziali implicazioni fiscali e legali. Esistono piattaforme online come Airbnb e Booking.com, che facilitano la locazione turistica, ma è fondamentale essere consapevoli degli obblighi normativi per evitare problemi”.

Un’analisi svolta a marzo da due istituti di ricerca indipendenti, ha rilevato oltre 50.000 annunci di alloggi italiani pubblicati su Airbnb senza l’indicazione del codice identificativo. La legge prevede, in caso di mancata pubblicazione del CIN, una sanzione da euro 500 a euro 5.000 per ciascuna unità immobiliare nonché l’obbligo di rimozione dell’annuncio irregolare pubblicato.

“Anche a livello regionale – ha proseguito Luciano Cecchini, Vice Presidente Federalberghi Marche – sono necessari più controlli, essendo sommersi da attività abusive. In questo periodo su vari siti si scoprono numerose attività che non possiedono il CIN. L’attività alberghiera è pronta ad essere in regola al 100%, in questo senso stanno lavorando in sinergia Federalberghi, APA Hotels, Alberghi Consorziati, Associazione Albergatori Gabicce Mare”.

Ha concluso Marco Filippetti, Presidente ApaHotels: “La qualità dell’offerta ricettiva del nostro territorio passa anche per queste azioni di controllo volte alla legalità. Sempre più dobbiamo puntare sulla qualità e sulla corretta comunicazione di questa provincia e regione, noi albergatori, da sempre, siamo pronti a fare la nostra parte”.

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