PESARO – Dieci anni e quattro mesi. È la condanna pronunciata dalla Corte d’Assise di Pesaro per Angelo Sfuggiti, 70 anni, riconosciuto colpevole dell’omicidio della moglie, Rita Talamelli. Il delitto risale al 20 novembre 2023, quando la donna fu trovata senza vita nella casa di via Montefeltro, a Fano, strangolata con un foulard. La sentenza arriva dopo il riconoscimento delle attenuanti generiche e di quella della provocazione, ritenute prevalenti sull’aggravante del vincolo coniugale. La pena è superiore a quella richiesta dal pubblico ministero. Sfuggiti resterà agli arresti domiciliari, nella stessa abitazione dove avvennero i fatti.
Nelle udienze precedenti era stata ricostruita nel dettaglio la dinamica di quelle ore. Dopo aver ucciso la moglie, l’uomo avrebbe composto il corpo e poi tentato il suicidio assumendo psicofarmaci. All’arrivo dei sanitari confessò immediatamente quanto accaduto. In aula sono emersi anche vent’anni di tensioni familiari, segnati – secondo quanto riferito da accusa e difesa – da aggressioni, episodi di violenza psicologica e fisica, comportamenti ossessivi e un clima domestico sempre più insostenibile. Il giorno dell’omicidio una nuova discussione sarebbe degenerata rapidamente, fino alla reazione fatale. Per i giudici quell’esplosione finale maturò in un contesto di sofferenza prolungata. La difesa, rappresentata dall’avvocata Susy Santi, sta ora valutando la possibilità di proporre ricorso.













