Fano, l’aeroporto non diventa ‘Malpensa’. La replica del vicesindaco Manocchi

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“Ho letto con attenzione la lettera di Pro Natura Marche e Lupus in Fabula sul futuro dell’aeroporto di Fano. Una lettera colma di timori, leggende metropolitane e persino qualche sfumatura di fantascienza, che merita almeno qualche chiarimento, per rispetto dei cittadini” dichiara la vicesindaco del Comune di Fano e assessore all’Ambiente, Loretta Manocchi. “Intanto sgombriamo il campo – continua Manocchi – nessuno sta progettando di trasformare l’aeroporto di Fano in una succursale di Heathrow o di Malpensa. Nessuno prevede di accogliere aerei a reazione carichi di turisti chiassosi diretti a Ibiza. Nessuno intende sommergere i quartieri di rumore 24 ore su 24. Mi spiace spegnere la suspense, ma questa è la realtà. Molto più semplice, e purtroppo molto meno spettacolare: si tratta di adeguare una pista oggi in erba per renderla più sicura e funzionale, così da permettere alle attività già presenti — scuole di volo, elisoccorso, protezione civile, paracadutismo — di proseguire e migliorare, senza trasformare la zona in un autodromo per Jumbo Jet.
 “Lo so – prosegue Manocchi – non fa notizia come la profezia dell’invasione di Embraer, ma è la verità. Tutelare i posti di lavoro, rendere Fano più attrattiva e investire per rafforzare le connessioni e portare ricadute economiche rappresenta una vera sfida. Quanto alla trasparenza, nessun problema: non appena l’iter ENAC sarà definito, la città avrà tutte le informazioni, in Consiglio comunale e nelle sedi opportune. Prima di gridare al complotto, sarebbe utile attendere i documenti veri e non affidarsi a pettegolezzi di terza mano. “Io e questa amministrazione siamo convintamente a favore di un ambientalismo serio e concreto – conclude Manocchi – ma siamo contrari a chi, in nome di un ambientalismo di maniera, vorrebbe condannare Fano all’immobilismo e alla rassegnazione. La scorsa settimana, l’aeroporto di Fano ha ospitato un bellissimo evento dedicato a ragazze e ragazzi con disabilità che, grazie al volo, hanno potuto sperimentare un autentico senso di libertà. Non ho letto, in quell’occasione, alcun commento di apprezzamento da parte di Lupus in Fabula o Pro Natura Marche, che avrebbero potuto riconoscere il valore sociale di un’infrastruttura capace di essere davvero inclusiva”.

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