Fano – Il malore della figlia evita la tragedia: famiglia intossicata da una stufa

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FANO – Doveva servire a combattere il freddo della notte, invece ha messo a rischio la vita di un’intera famiglia. A Falcineto sei persone sono rimaste intossicate dal monossido di carbonio sprigionato da una stufetta a gas lasciata accesa per riscaldare l’abitazione. La svolta è arrivata alle prime luci dell’alba. Poco dopo le 5, la figlia maggiore, 18 anni, si è svegliata accusando un improvviso malessere, tra nausea e conati di vomito. Alzandosi dal letto ha però perso conoscenza ed è caduta a terra. Un episodio che ha fatto subito scattare l’allarme: anche gli altri figli presentavano sintomi simili, mentre in casa si respirava un’aria sempre più pesante. Resisi conto che non si trattava di un semplice malanno, i genitori – una coppia di origine tunisina – hanno caricato tutti in auto e si sono diretti al pronto soccorso di Fano. Qui i medici hanno visitato il padre di 50 anni, la madre di 41 e i quattro figli, dai 9 ai 18 anni. Gli accertamenti clinici hanno fornito una diagnosi chiara: intossicazione da monossido di carbonio. Dopo le prime cure, tramite le ambulanze del 118, l’intera famiglia è stata trasferita al centro iperbarico di Ravenna per essere sottoposta a una terapia a base di ossigeno. In parallelo è scattato l’intervento dei vigili del fuoco, che hanno effettuato controlli nell’abitazione, riscontrando la presenza del gas tossico. La causa sarebbe da ricondurre al cattivo funzionamento della stufetta o a una mancata aerazione degli ambienti, confermando ancora una volta quanto possano essere pericolosi i sistemi di riscaldamento usati senza le dovute precauzioni.

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