Fano entra nel FAI come socio sostenitore e omaggia Annamaria Ara Siccoli

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FANO – Il Comune di Fano aderisce al Fai come socio sostenitore, rafforzando il proprio impegno nella tutela e valorizzazione del patrimonio storico, artistico e paesaggistico. L’annuncio è stato dato dal sindaco Luca Serfilippi in occasione della festa a sorpresa dedicata ad Annamaria Ara Siccoli, che conclude il suo lungo e prezioso percorso ai vertici del FAI territoriale.
Un momento doppiamente simbolico: da una parte il riconoscimento ad una figura che, per oltre trent’anni, ha fatto della “cultura della bellezza” una missione civile; dall’altra la scelta dell’amministrazione comunale di stringere ancora di più il legame con il FAI, mettendo al centro delle proprie politiche la cura del patrimonio come bene comune.
Impegnata dal 1994 nella nascente delegazione FAI Pesaro-Urbino, di cui dal 2003 è stata Capo Delegazione, Annamaria Ara Siccoli ha successivamente assunto il ruolo di Capogruppo FAI a Fano, portando nella città della Fortuna il suo entusiasmo, il suo rigore e la sua capacità di coinvolgere volontari, scuole e famiglie. Sotto la sua guida sono state organizzate numerose aperture straordinarie e Giornate FAI che hanno permesso di scoprire luoghi spesso non accessibili o poco conosciuti: da Palazzo Castracane a Palazzo Fucci Giammarioli, dalla Pinacoteca di San Domenico al Palazzo Malatestiano, da Villa Giulia al Fano Marine Center, fino al recente percorso dedicato al complesso di San Paterniano.
«Questa città – ha dichiarato il sindaco Luca Serfilippi – deve molto ad Annamaria Ara Siccoli. Per trent’anni è stata una sentinella appassionata della nostra bellezza, un ponte tra il FAI, le istituzioni e la comunità. Ha aiutato tutti noi a guardare Fano con occhi diversi, più attenti e più consapevoli. Per questo oggi non le diciamo semplicemente grazie, ma le riconosciamo un ruolo fondamentale nella crescita culturale della città.
In questa occasione desidero anche annunciare che il Comune di Fano aderirà al FAI come socio sostenitore: è un impegno concreto per proseguire sulla strada della tutela e della valorizzazione del nostro patrimonio, facendo rete con chi, come il FAI, lavora ogni giorno per custodire la memoria e costruire il futuro».
L’assessore alla Cultura Lucia Tarsi ha voluto sottolineare il valore educativo del lavoro portato avanti da Siccoli: «Annamaria ha saputo coniugare la dimensione della tutela con quella della divulgazione. Ha aperto palazzi, chiese, archivi e giardini, ma soprattutto ha aperto le menti e il cuore di tanti giovani e adulti. Il percorso con gli Apprendisti Ciceroni, la scelta di valorizzare anche le cosiddette “chicche nascoste” della città, l’attenzione costante al dialogo con le scuole e con il volontariato culturale, hanno fatto del gruppo FAI di Fano una vera palestra di cittadinanza attiva. Come amministrazione siamo profondamente grati per questo lavoro, che ha affiancato e rafforzato l’azione delle istituzioni nella difesa del patrimonio culturale».
Visibilmente emozionata, Annamaria Ara Siccoli ha accolto il riconoscimento con parole di gratitudine: «Non mi aspettavo una festa così, sono io a dover ringraziare il FAI, il Comune di Fano, i volontari che in questi anni hanno condiviso con me questa avventura. Con curiosità e tanta ostinazione abbiamo cercato, selezionato e mostrato le bellezze della nostra città e del territorio, spesso scegliendo luoghi poco conosciuti o solitamente non visitabili. Credo davvero che, come ricordava Giulia Maria Mozzoni Crespi, si difende ciò che si ama e si ama ciò che si conosce. Se oggi a Fano c’è qualche sguardo in più capace di riconoscere il valore di un palazzo, di una chiesa, di un giardino, allora vuol dire che il lavoro fatto insieme non è stato vano. Continueremo ad amare, rispettare e far conoscere questo territorio, con lo stesso spirito di servizio di sempre».
Il riconoscimento ad Annamaria Ara Siccoli diventa così anche l’occasione per rilanciare il legame tra Fano e il FAI: con l’adesione del Comune come socio sostenitore, la città conferma la scelta di mettere la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale al centro delle proprie politiche, riconoscendo nella bellezza un bene comune da difendere e trasmettere alle generazioni future.

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