Fano co-capoluogo, mozione in consiglio. Scopelliti: “Una sfida che supera le divisioni e guarda al futuro”

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FANO – Fano compie un ulteriore passo verso il riconoscimento del proprio ruolo istituzionale e territoriale. Tra oggi e domani verrà protocollata la mozione, presentata da Luigi Scopelliti di Fano Cambia Passo come primo firmatario, sulla linea indicata dal sindaco Luca Serfilippi, condivisa dalla maggioranza e sottoposta a tutti i gruppi politici.
Hanno già espresso parere favorevole: Civici Marche, Fano Cambia Passo, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega; per la minoranza: In Comune con Mascarin, La Fano che Vogliamo, Movimento 5 Stelle. In attesa le posizioni di Partito Democratico e Fano Cresce. Scopelliti auspica il sostegno di tutti i gruppi del Consiglio comunale, con l’obiettivo di favorire la più ampia convergenza possibile.
Scopelliti evidenzia: “Abbiamo presentato questa mozione in Consiglio comunale per dare avvio all’iter che può portare a un riconoscimento storico per la città. Ci auguriamo che tutti i gruppi politici possano condividere questa battaglia, perché oggi abbiamo l’occasione di superare le divisioni e dimostrare che possiamo lasciare da parte le contrapposizioni per dare a Fano il ruolo che merita e condividere una sfida che non appartiene a una parte politica, ma all’intera città. È una pagina che possiamo scrivere insieme, convinti che solo attraverso unità e visione daremo a Fano il riconoscimento che merita.”
La mozione, primo atto di un percorso politico e istituzionale di grande rilievo, segna un passaggio storico per la città. Accogliendo la proposta avanzata dal sindaco Luca Serfilippi, Scopelliti ne sottolinea le ragioni:
“Questa mozione è il primo passo concreto di un percorso chiaro e determinato. Con questo atto chiediamo al sindaco e alla giunta di attivarsi presso Regione, Parlamento e Governo affinché Fano sia finalmente riconosciuta per ciò che è: un polo vitale e strategico per la crescita economica, sociale e culturale dell’intero territorio provinciale.
Come ha spiegato il politologo Pierre Rosanvallon, le istituzioni non possono rimanere statiche: devono periodicamente riposizionarsi per rispecchiare i mutamenti profondi della società che rappresentano. Oggi il tessuto produttivo, infrastrutturale e sociale della nostra provincia parla chiaro: l’equilibrio non ruota più attorno a un solo centro, ma si fonda su tre poli complementari.
In questo senso, e lo dico con chiarezza, le recenti dichiarazioni di Biancani e Paolini rappresentano un autogol politico: con le loro considerazioni – soprattutto quelle di Biancani – hanno finito per cristallizzare l’inefficacia dell’attuale sistema, confermando involontariamente ciò che questa mozione afferma. La loro stessa lettura dei fatti dimostra che siamo di fronte a una fase di cambiamento storico e strutturale alla quale è doveroso dare una risposta istituzionale.
Il riconoscimento di Fano come ulteriore capoluogo è dunque un adeguamento necessario dell’architettura istituzionale alla realtà dei fatti, non una rivendicazione campanilistica. È un atto che guarda al futuro e che trasforma in visione politica ciò che è ormai un’evidenza sociale ed economica”.

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