PESARO – «È passato un altro anno, ma sulla pulizia degli invasi non è stato fatto ancora nulla». A denunciare l’immobilismo di Regione Marche ed Enel è il sindaco Andrea Biancani, che spiega: «L’emergenza idrica si fa sempre più forte, ma nonostante i numerosi appelli fatti negli scorsi mesi sulla gestione degli invasi del Furlo, di San Lazzaro e di Tavernelle non si è mosso ancora nulla: stessi problemi, stessa emergenza e purtroppo stessa assenza di risposte. Un comportamento inaccettabile, anche perché a pagarne le conseguenze saranno i nostri cittadini».
Il sindaco continua: «Lo scorso anno, prima a luglio, poi ad agosto in occasione di un tavolo tematico in prefettura, poi di nuovo ad ottobre, avevo denunciato con forza che, con i progetti attualmente previsti, non si sarebbe risolta l’emergenza idrica, perché anche nella migliore delle ipotesi, servirebbero almeno 15 anni per completare la pulizia dei tre bacini». Nonostante le rassicurazioni fornite nei negli incontri precedenti, «Ad oggi non è stato fatto nulla. Ricordo che ad ottobre Enel Green Power, che gestisce direttamente le tre dighe, aveva dichiarato che gli invasi non sarebbero stati puliti in modo completo, quindi che non li avrebbero riportato alla piena capacità originaria, ma solo a una cosiddetta ‘capacità utile sostenibile’, sufficiente per i propri impianti idroelettrici. Ciò significa che nel 2029, anno di scadenza della concessione, le dighe verranno riconsegnate alla collettività in condizioni addirittura peggiori rispetto a quelle attuali. E di fronte a questo scenario cosa sta facendo la Regione? Niente. Avevo più volte chiesto la nomina di un Commissario straordinario, che potesse affrontare la tematica con strumenti in grado di trovare soluzioni concrete. Ancora, avevo chiesto al presidente Acquaroli di convocare l’Amministratore delegato di Enel per concordare una vera pulizia degli invasi con un progetto sostenibile nei tempi e nei modi, al contrario di quello attuale. Ma anche queste due richieste sono finite nel vuoto».
E ribadisce: «Serve un cambio di rotta immediato. Non possiamo più permetterci altri anni di immobilismo. Chiedo alla Regione di assumersi le proprie responsabilità e di attivarsi subito per dare risposte reali ad un territorio che da tempo sta aspettando una soluzione».
Per senso di responsabilità ho deciso di firmare l’ordinanza, a decorrenza immediata e valida fino al 30 settembre 2025, sul “Risparmio idrico e limitazioni utilizzo dell’acqua potabile”, che prevedere:
- divieto di consumo di acqua per l’annaffiatura di orti, giardini e prati (consentita l’irrigazione il lunedì, mercoledì, venerdì dalle 22 alle 7)
- lavaggio di aree cortilizie e piazzali
- lavaggio privato di veicoli a motore
- riempimento di fontane ornamentali e vasche da giardino su aree private
- riempimento di piscine su aree private, salvo quelle legate ad attività economiche, turistiche o sportive
- usi diversi da quello alimentare domestico, per l’igiene personale e per l’abbeveraggio degli animali
Ricordiamo che sono esclusi dall’ordinanza gli usi per irrigazione del verde pubblico finalizzato alla conservazione, all’attecchimento o soccorso di esemplari vegetali, servizi pubblici di igiene urbana, -usi zootecnici, artigianali, industriali e turistico-ricettivi e comunque per tutte quelle attività regolarmente autorizzate per le quali necessiti l’uso di acqua potabile.
«La collaborazione dei cittadini è fondamentale. Occorre razionalizzare l’uso dell’acqua e mettere in atto misure responsabili che evitino sprechi, anche attraverso comportamenti quotidiani come: il controllo del corretto funzionamento dei propri impianti idrici, lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico, docce non facendo scorrere inutilmente l’acqua, chiudere il rubinetto mentre ci si lava i denti. Piccoli accorgimenti, che possono fare tantissimo per l’ambiente. L’acqua è un bene pubblico, è poca e non va sprecata per questo i cittadini possono fare di più con piccoli gesti di attenzione nei confronti di questa preziosa risorsa».