Confartigianato esprime forte preoccupazione per i possibili aumenti della TARI nel 2026 e per le difficoltà legate alla gestione dei rifiuti. ‘Riteniamo positiva la delibera del Comune di Pesaro del 28 aprile 2025 che ha congelato gli aumenti Tari che avrebbero dovuto essere del 5,6% per l’anno in corso, ma la situazione resta complessa’, spiegano Giada De Simoni e Vittorio Peli referenti Confartigianato.
‘Durante l’incontro presso Marche Multiservizi, è emerso che da dicembre potrebbero verificarsi ritardi nei conferimenti, con forti disagi per le imprese. I siti di Ca’ Asprete e Monteschiantello sono infatti prossimi alla saturazione e la loro operatività potrà essere estesa solo fino al 2028/29 rimodulando i conferimenti dei rifiuti non domestici’.
La situazione di Riceci rimane in stallo, in attesa della sentenza del TAR prevista per novembre, mentre le proposte di modifica aicriteri tecnici per l’individuazione di nuovi siti, non hanno ancora trovato accoglimento.
‘Le imprese temono ulteriori costi e adempimenti’, proseguono De Simoni e Peli, sottolineando come molte si stiano giàaffidando a consorzi extra regionali per la raccolta e il trasporto dei rifiuti, con spese aggiuntive. ‘Dal 2026, inoltre, sarà richiesto un prospetto mensile dei conferimenti, aumentando il carico burocratico’.
In un contesto segnato da dazi, burocrazia e rincari delle materie prime, Confartigianato sollecita decisioni rapide e concrete che bilancino sostenibilità ambientale e sostenibilità economica.
‘Il termovalorizzatore, in linea con le direttive europee e il Piano Nazionale che punta a ridurre al 10% i rifiuti in discarica entro 2035, rappresenta una soluzione strategica, ma non immediata. È necessario individuare, pertanto, con le istituzioni, un accordo per soluzioni transitorie’.