PESARO – “L’aumento del canone unico patrimoniale del 17% deciso dall’amministrazione comunale è inaccettabile. La pressione fiscale sulle attività economiche è già a livelli insostenibili, ulteriori rincari non faranno che creare altre difficoltà ad un settore così strategico per la nostra economia”. Così Giada De Simoni, referente per l’Area di Pesaro di Confartigianato Imprese Ancona – Pesaro e Urbino interviene in merito alla delibera approvata dal Comune di Pesaro che, dal 1° gennaio 2026, introdurrà un adeguamento Istat relativo al canone unico patrimoniale (Cup).
“Un annuncio da parte dell’amministrazione che ci ha colto del tutto di sorpresa – prosegue De Simoni – in quanto le associazioni di categoria non erano state informate preventivamente di questa decisione. Inoltre, come sottolineato dalla stessa amministrazione pesarese, l’applicazione della rivalutazione Istat del Cup non era un obbligo per i Comuni ma una scelta lasciata alle amministrazioni stesse, che potevano decidere se e come applicarla. Prevedere degli aumenti del 17%, dall’oggi al domani, rischia di essere davvero insostenibile per le attività economiche della nostra città. Tutte le imprese sono già fin troppo appesantite da una tassazione eccessiva e il fare impresa oggi è diventato sempre più complesso. Chiediamo dunque all’amministrazione di rivedere questa determina affinché si possa trovare una soluzione condivisa che non gravi così pesantemente sulle attività”.
Confartigianato aggiunge: “Preso atto delle dimissioni dell’assessora alle Attività economiche, Francesca Frenquellucci – dice Giada De Simoni – come associazione invitiamo l’amministrazione comunale ad intervenire celermente nella scelta del nuovo assessore. E’ necessario, soprattutto in questo momento, trovare fin da subito una nuova figura che sia un punto di riferimento per il settore e che dimostri competenza, grande sensibilità e capacità d’ascolto nei confronti delle attività economiche”.











