Concessioni balneari, Manocchi: “Sfida da vincere con regole chiare, meritocrazia e trasparenza”

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MARCHE- L’apertura del mercato delle concessioni pubbliche, litorali in primis, è un argomento caldo da anni, ma oggi più che mai occupa il primo posto nei dibattiti e nel lavoro normativo di chi, come le Regioni, deve regolarlo. Il motivo è presto detto: il termine ultimo per la predisposizione delle gare è il 30 settembre 2027 con i prossimi 2 anni che saranno quindi decisivi per la definire i parametri di assegnazione. “A distanza di quasi 20 anni dalla ‘Bolkestein’, la celebre direttiva europea relativa ai servizi nel mercato interno all’Ue, è giunta l’ora anche per le Marche di mettere definitivamente nero su bianco i criteri di valutazione – spiega Loretta Manocchi, candidata alle elezioni regionali del 28 e 29 settembre  – Nell’ultimo anno da vicesindaco di Fano ho avuto modo di approfondire il tema grazie alla delega al Demanio, con cui ho partecipato attivamente alla discussione per la precisazione della legge regionale che andrà ad impattare su tutta la nostra costa, da San Benedetto a Gabicce, e che stabilirà gli adeguamenti dei piani spiaggia comunali”. “Un tema molto sentito, prima di tutto dagli imprenditori ma anche dai cittadini e dai fruitori dei nostri lidi – prosegue – Per questo il lavoro della prossima giunta regionale sarà delicato e fondamentale al tempo stesso: da esso dipenderà il futuro delle nostre coste e io sono pronta a mettere a disposizione le mie competenze, professionali in quanto avvocato e amministrative come ‘assessore di settore’ ”. “Trasparenza e parità di trattamento sono naturalmente i fari che illumineranno tutta l’azione normativa – entra nel merito Loretta Manocchi – ma sarà altrettanto imprescindibile tenere conto dello stato di fatto, cioè di ‘cosa’ è presente sui nostri litorali e quanto è stato realizzato negli anni dalle varie attività. Va dunque approfondita la natura delle attività stesse, gli investimenti effettuati, la sostenibilità ambientale, la ricaduta sotto il profilo occupazionale, la capacità finanziaria e tutti quei dettagli che, insieme, andranno a costituire i punti di riferimento della norma che verrà”. “Tutto questo – conclude – per dare risposte chiare e, soprattutto, garantire il miglior futuro possibile alle nostre spiagge”.

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