Commissioni sovrapposte, consiglieri di opposizione: «Non abbiamo il dono dell’ubiquità»

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FANO – «I consiglieri comunali non hanno il dono dell’ubiquità». È questo il messaggio che arriva dai consiglieri di opposizione dopo la convocazione, per lunedì 15, di una serie di commissioni consiliari in parte sovrapposte negli orari.

Nel dettaglio, alle ore 17.45 è stata convocata la III commissione (politiche sociali) su ATS 6, in modalità on line; alle 18.00 la II commissione (urbanistica) su classificazione acustica e PRG, alla Sala del Consiglio comunale; sempre alle 18.00 è prevista la commissione d’inchiesta sul Teatro, in presenza nella sala capigruppo, convocazione già nota da giorni. In serata, alle 21.15, è fissata la commissione congiunta I, IV e VI (affari istituzionali, patrimonio, cultura) su regolamento comunale di contabilità, bilancio di previsione, regolamento di gestione delle entrate, bilancio di previsione 2026 e pluriennale del Teatro, anch’essa on line.

I consiglieri ricordano che è diritto di ciascun eletto partecipare alle commissioni, anche a quelle di cui non fa parte, per poter affrontare le decisioni «con la giusta cognizione di causa», soprattutto su temi che incidono sul futuro della città. Argomenti come ATS 6, PRG, bilancio comunale ed emendamento Seri saranno infatti all’ordine del giorno del Consiglio comunale convocato per giovedì 18 ed eventualmente lunedì 22.

Secondo i firmatari, è «inconcepibile» che l’Amministrazione comunale comprima in questo modo i lavori delle commissioni, arrivando a sovrapporle e impedendo di fatto ai consiglieri di svolgere con precisione il mandato ricevuto dai cittadini. «Non è questa la nostra idea di gestione della cosa pubblica», sottolineano.

Da qui la richiesta al Segretario comunale e al Presidente del Consiglio comunale di vigilare affinché tutti possano partecipare alle commissioni con tempistiche adeguate. I consiglieri assicurano che non diserteranno le sedute «per senso civico», ma definiscono l’atteggiamento della maggioranza «arrogante» e annunciano di valutare un atto di protesta.

Il documento è firmato da Francesco Panaroni, Stefano Marchegiani, Lorenzo Marchegiani, Ippolita Bonci del Bene, Cristian Fanesi, Sara Cucchiarini, Cesare Magalotti e Dimitri Tinti.

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