FANO – “E ora? Di recente a Fano è stato realizzato il tratto ciclabile tra via del Ponte e via del Fiume, una parte della cosiddetta Ciclovia turistica del Metauro voluta dalla Regione Marche; anche in questa zona poco frequentata la pista consuma prezioso suolo agricolo finora risparmiato dall’asfalto. Mancano alcune centinaia di metri per arrivare, costeggiando i binari dell’ex ferrovia Fano Urbino, al futuro capolinea nei pressi della SS16 del quale ancora non si vedono tracce.
C’è il fondato sospetto che la realizzazione di questo tratto sia stata rinviata perché passare lungo i vecchi binari smentirebbe chi ha sempre sostenuto che una pista ciclabile in quella posizione avrebbe “distrutto” la ferrovia; quindi, meglio rimandare a tempi migliori (non elettorali) l’arrivo al punto iniziale del tracciato, tra l’altro ancora privo di sbocco verso i binari e in un’area segnalata come proprietà privata.
I fatti invece dimostrano che, essendo possibile fare la ciclovia lungo i binari per alcune centinaia di metri, ciò è possibile anche nel resto della Fano Urbino, cioè il percorso più lineare, semplice, fruibile e meno costoso; di conseguenza, risulterebbe anche che la ciclovia frettolosamente avviata dalla Regione Marche è inutile, oltre che costosissima, poco attrattiva e in qualche punto anche pericolosa; in più, questa strampalata infrastruttura non rispetta la legge nazionale sulla mobilità ciclistica (2/2018) e contraddice tutti i criteri enunciati nel Progetto definitivo inviato ai Comuni interessati nel 2021.
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E ora? I soldi per la ciclovia sono finiti e non risultano nuovi finanziamenti per andare avanti; in più, a proposito dell’ex ferrovia, la stessa Regione Marche ora ammette che il suo percorso, essendo all’interno dei centri abitati, per motivi di sicurezza non può essere riutilizzato né da un treno né da una metropolitana di superficie come conferma anche lo Studio di fattibilità del ripristino della ferrovia completato da vari anni e mai pubblicato dalla Regione che lo ha in parte finanziato.
Risultato? Una incompiuta (la cosiddetta Ciclovia turistica del Metauro) e una distesa di rovi (l’ex ferrovia).
Di chi è la colpa? Innanzitutto, di politici che in campagna elettorale promettono di tutto e di più, come il finanziamento della Fano Urbino “dimenticato” nella precedente versione del Piano Infrastrutture Marche 2032; poi, di partiti di Destra, Sinistra e Centro che fanno finta di niente; infine, di persone poco informate che vogliono continuare a credere nelle favole. Con danni enormi per l’economia turistica di tutta la valle del Metauro”.
Comitato Ciclovia del Metauro
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