Ciclovia del Metauro, Tinti: “Scollegata dalla città. Spreco di risorse e mobilità ignorata”

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FANO – “Un’opera da oltre 6 milioni di euro che rischia di rimanere un’infrastruttura nel nulla, scollegata dai quartieri e dalla vita quotidiana della città. È questa la sintesi amara del progetto regionale per la cosiddetta “Ciclovia del Metauro” nel tratto urbano di Fano. Un progetto che, nel nome della mobilità sostenibile, finisce per disperdere risorse pubbliche su un tracciato tortuoso, impattante e poco funzionale, ignorando le vere esigenze di chi si muove ogni giorno in bici per andare al lavoro, a scuola o nei servizi della città.

Per questo abbiamo presentato un’interrogazione consiliare, sottoscritta da Partito Democratico, Fano Cresce e In Comune con Mascarin, che punta i riflettori sulle gravi criticità di un progetto calato dall’alto e privo di una visione urbana integrata.

Il tracciato attraversa aree marginali e isolate, come il campo d’aviazione, dove si stanno realizzando tratti asfaltati “nel nulla”, senza alcun collegamento con i quartieri urbani e i servizi pubblici. Dall’estremità del quartiere del Vallato l’opera poi prosegue con un ponte ciclopedonale “monumentale” che passerà sopra il canale Albani e la superstrada E78, dal costo di oltre 2 milioni di euro, che dal lato del quartiere di Sant’Orso comporta l’abbattimento di alberi in una zona verde attrezzata e si collega a un tratto di ciclabile arzigogolato, discontinuo e pericoloso.

Chiediamo conto al sindaco e alla Giunta anche del ruolo del Comune: a che punto sono gli espropri, quali risorse comunali sono state impegnate e se sia stato almeno chiesto di salvaguardare le aree verdi e le alberature.

Infine, resta aperta la questione dello studio di fattibilità sul sedime della ex ferrovia Fano-Urbino, costato 1milione e 350 mila euro (di cui 350 mila euro dalla Regione) e mai pubblicato. Il rischio concreto è quello di tenere bloccato il tracciato dell’ex ferrovia, abbandonandolo al degrado, per una riattivazione ferroviaria assurdairrealistica e anacronistica, mentre si rinuncia a un suo possibile recupero a fini ciclabili o di trasporto intermodale leggero.

Una grande occasione per la mobilità sostenibile si sta trasformando in un grande spreco. Fano e i suoi cittadini meritano scelte più coraggiose, trasparenti e utili per uno sviluppo moderno e accessibile”.

 

Dimitri Tinti – Consigliere comunale PD Fano

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