FANO – “Anche in questo periodo continuano senza risultato le iniziative volte a ripristinare il servizio ferroviario sospeso dal 1987. Nasce un’associazione di appassionati di treni, si muovano amministratori pubblici, imprenditori privati, partiti, cittadini, ecc. ma nulla convince le Ferrovie che nei fatti confermano il loro disimpegno.
- Si propone l’uso turistico di carrelli ferroviari a pedali per “risvegliare l’interesse verso quella storica e famosa linea ferroviaria Fano – Urbino, soppressa silenziosamente”.
- Uno studio di fattibilità del ripristino ferroviari viene affidato alla SVIM, una società che comprende la Regione Marche, il Consorzio di tutte le Università marchigiane e l’Unione regionale delle Camere di Commercio; la copertura finanziaria è assicurata, oltre che dalla Regione, da Provincia e Camera di Commercio di Pesaro Urbino, Comuni di Fano, Pesaro, Urbino, Fossombrone e Pergola. I risultati di questo studio sono così riassunti nel 2004 da un quotidiano locale: “Fateci una pista ciclabile – Non esistono le condizioni di carattere strutturale e finanziario perché la ferrovia Fano – Urbino possa essere rimessa in funzione”. Purtroppo, questo autorevole studio viene colpevolmente ignorato negli anni successivi.
- La decisione delle Ferrovie è chiara: “L’amministratore delegato della società ferroviaria Italiana S.P.A., … ha comunicato la volontà del proprio Consiglio di Amministrazione di voler rinunciare alla concessione dell’esercizio della linea ferroviaria fra le stazioni di Fano e Urbino”.
- Ciò nonostante, si insiste. Si pensa che il Genio Ferrovieri nelle sue esercitazioni possa ripristinare e gestire la linea; la risposta arriva nel 2007 ed è negativa: “ l’Esercito, per le limitate risorse in organico, e anche per oggettivi vincoli di legittimità, nonostante la volontà collaborativa rimarcata dai vertici militari, non può entrare nell’attività di gestione di un ipotetico servizio di trasporto sulla linea in oggetto.”
- Imprenditori privati della ristorazione vorrebbero utilizzare la linea abbandonata da venti anni per un treno-ristorante: “Presto sarà possibile pranzare su un vecchio treno – In attesa della locomotiva il ristorante saluta il vagone”.
- Si ritiene che, in caso di emergenza, siano utilizzabili vagoni cisterna per trasportare l’acqua per i Vigili del fuoco.
- Nella convinzione che si possa ripristinare la linea, anche quest’anno si organizza a livello locale la Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate.
- Nonostante le buone intenzioni di numerosi volontari, anche con il supporto della Protezione civile, a causa dell’abbandono continuano a peggiorare le condizioni della linea: “Degrado, allarme dei residenti – A Cuccurano rimpallo di responsabilità sul passaggio ferroviario”.
- Il DM 430 determina la chiusura definitiva della Fano Urbino con il consenso della Regione che aveva invano tentato di evitarla. In Consiglio regionale l’assessore competente dichiara: “ho visto sia lo studio Svim e ho fatto degli incontri, sono stato anche a Roma a chiedere e quando ho parlato della possibilità di ripristino della Fano-Urbino si sono messi a ridere: “Ma lei è venuto qui per parlare di cose serie o per prenderci in giro? A Roma abbiamo parlato di vecchi problemi fra cui anche questo, ma la questione della Fano-Urbino ormai, come posso dire, da decenni non esiste più nella mente di alcuno.”
Anche se la chiusura è stata decisa da Ferrovie e Ministeri, a livello locale viene attribuita alla Provincia che è stata coinvolta solo per competenza territoriale; strano, ma vero, si crede che la Provincia possa decidere il destino di questa infrastruttura appartenente ad un altro soggetto che per ben 24 anni ha dimostrato di non volerne sapere. (Continua)”.
Comitato Ciclovia del Metauro













