Ciclovia del Metauro, il Comitato: “Progetto attuale inutile e costoso”

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PESARO URBINO – “Per realizzare la Ciclovia turistica del Metauro sono stati fatti due progetti: il primo dalla Regione Marche in carica fino alla metà circa del 2020; il secondo da quella subentrata alla fine dello stesso anno. Ecco in sintesi le loro caratteristiche. 

Il primo progetto prevedeva di passare lungo i binari dell’ex ferrovia Fano Urbino. 

Sono stati impiegati alcuni anni per fare indagini, calcoli, verifiche sul tracciato, documentazione fotografica, relazioni, un piano particellare, uno studio preliminare,  ecc. Erano previsti sette obiettivi: sicurezza – coerenza (connessione con altre ciclovie) – linearità – attrattività – confort – economicità – flessibilità modale (punti di interscambio col trasporto pubblico locale e con parcheggi scambiatori auto-bici).

Con 4,5 milioni si realizzavano 17 km da Fano a Tavernelle; RFI aveva dato il suo assenso a passare anche a 1,5 m dai binari; la Soprintendenza aveva chiesto che un’eventuale barriera di separazione fosse ben inserita nel contesto. Questo progetto è stato presentato a inizio 2020 a Calcinelli ed ha avuto l’apprezzamento dei sindaci di Fano, Cartoceto e Colli al Metauro allora in carica.

Il secondo progetto prevedeva di stare lontano dai binari nella convinzione che fosse possibile ripristinare l’ex ferrovia.

La nuova Amministrazione regionale ha cancellato il progetto precedente e in alcune settimane ne ha fatto un altro che prevedeva solo quattro criteri: sicurezza –  economicità – attrattività – flessibilità modale. Con i 4,5 milioni ha realizzato un tratto a Fano e sta costruendo un ponte ciclopedonale tra i quartieri Vallato e S. Orso. Nessuno dei criteri previsti è stato rispettato; sono necessari costosi espropri, uno dei quali non regolare; non risultano nuovi finanziamenti per andare avanti.

Nello maggio 2021 è stato annunciato il completamento da parte di RFI dello studio di fattibilità del ripristino della Fano Urbino; però, come ha dichiarato un assessore regionale, il riutilizzo del vecchio tracciato non è possibile per motivi di sicurezza; infatti, le norme non consentono che un treno passi all’interno dei nostri quartieri, sfiorando le abitazioni; una norma comunque già nota ma incredibilmente non presa in considerazione, nonostante la stessa Regione conoscesse i risultati negativi dello studio di fattibilità. 

Il risultato è il seguente: se le cose non cambieranno, continueranno abbandono e degrado della vecchia strada ferrata; tutta la cosiddetta ciclovia turistica sarà contorta, non attrattiva e pericolosa, come già dimostra la parte realizzata.

C’è quindi da sperare che venga bloccata quest’opera che oltretutto prevede tanti costosi interventi, tra cui un muro di sostegno in c.a. di 340 m nei pressi della Centrale ENEL di Fossombrone. Sarebbe conveniente anche per chi, contro ogni logica, ha voluto e finanziato questa cosiddetta ciclovia ora dimostratasi inutile grazie proprio alle rivelazioni provenienti dalla Regione; di conseguenza, il tracciato ferroviario abbandonato da 38 anni torna disponibile per una ciclovia lineare, attrattiva e sicura”.  

Comitato ciclovia del Metauro

 

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