“Il Movimento 5 Stelle ha smarrito l’ultimo grammo di credibilità. Un Movimento che un tempo rivendicava trasparenza e coerenza appare oggi impegnato unicamente a difendere qualsiasi spazio di potere sacrificando principi, posizioni e perfino il rapporto con i cittadini pur di non rinunciare a una possibile poltrona”, così in una nota i consiglieri comunali di centrodestra Dario Andreolli (Lega), Marco Lanzi, Giulia Marchionni (Pesaro Svolta), Serena Boresta, Cristina Canciani, Giovanni Corsini, Daniele Malandrino, Michele Redaelli (Fratelli d’Italia), Antonio Bartolomei, Giovanni Dallasta, Mauro Marinucci (Forza Italia).
“L’assessore in pectore Mattia Galeazzi rappresenta un caso evidente di questo processo degenerativo. Senza aver maturato un solo giorno di presenza in Consiglio comunale o di quartiere, Galeazzi si propone con toni presuntuosi come tecnico esperto di urbanistica e nuove opere, assumendo un atteggiamento che rischia di offendere chi, in quelle materie, ha competenze reali e anni di esperienza alle spalle. Fingendosi un “tecnico” forse spera che Biancani rimescoli le deleghe e declassi gli assessori Nobili e Pozzi che oggi gestiscono Urbanistica e Lavori pubblici? Ma ciò che risulta ancor più grave è la sua difesa imbarazzante degli aumenti del 17% dei canoni che colpiscono commercianti, ristoratori e imprenditori della città. Una posizione totalmente scollegata dalla realtà delle categorie economiche, già provate da difficoltà crescenti. La sua giustificazione (un tentativo maldestro di presentare l’aumento come un semplice “adeguamento”) mostra chiaramente come, pur di non compromettere la possibilità di un incarico assessorile, sia pronto a sacrificare il rapporto con chi lavora ogni giorno per tenere viva l’economia cittadina.
A questo punto, vista l’esperienza di qualche mese nel cda della fondazione nuovo cinema, per occupare la casella in quota 5 stelle, potrebbe prendere la delega alla cultura. In questo modo, dando il ben servito anche a Vimini, ci sarebbe spazio in giunta anche per Perugini, la cui reiterata esclusione sta creando enormi mal di pancia in casa Partito Democratico, con i ricciani che stanno prendendo di mira il Sindaco Biancani, sempre più isolato e in crisi.
Insomma con una sola uscita sulla stampa Galeazzi è già riuscito a pestare i piedi a due assessori fortemente rappresentativi, il primo del PD, il secondo della lista Biancani. Liste che in questo momento sono in forte conflitto fra loro. Tra i consiglieri serpeggia il malumore: saremmo di fronte all’ennesimo assessore scelto per logiche politiche e non per il riscontro elettorale. Ai consiglieri del PD che hanno avuto centinaia di preferenze e con più mandati in consiglio comunale proprio non va giù di essere superati, ancora, da chi ha preso poche decine di voti”. “In modo analogo – continuano i consiglieri di centrodestra – il presidente della Commissione Ambiente Lorenzo Lugli è passato in poche settimane dalla definizione del progetto dei cassonetti intelligenti definito una “porcata” a un’improvvisa apertura dialogante. Dopo anni di opposizione sistematica a ogni proposta del centrodestra sul tema, oggi parla con toni equilibrati e concilianti, per paura di perdere il ruolo di Presidente dopo le critiche ricevute dal sindaco. Una giravolta politica da record mondiale di trasformismo”.
“L’unica certezza è che nessuno nel Movimento 5 Stelle ha speso una parola o si è attivato per impedire le dimissioni dell’assessore Frenquellucci. Non l’ha fatto lugli, comprensibilmente visto che è stato scelto come capro espiatorio ufficiale. Non l’ha fatto la coordinatrice provinciale del movimento Marta Ruggeri, pronta immediatamente a fare a meno di lei. Non l’ha fatto neanche Mattia Galeazzi, che a parole dice di avere sostenuto l’ex assessora ma è stato tra i primi a dare per definitive le dimissioni mentre si dice che lei ci stesse ripensando. Le contraddizioni interne del Movimento 5 Stelle, la ricerca spasmodica di un ruolo e il sacrificio degli interessi delle categorie produttive sono i nuovi punti fermi dell’azione politica dei grillini. Si è capito che l’unico motivo di adesione al “campolargo” è per fare spazio a qualche strapuntino di potere che fa gola e per cui si è disposti a rinunciare alla propria identità. Un gran peccato per la città”.
Da Centrodestra Pesaro











