Centrodestra all’attacco del sindaco Biancani: «Caos amministrativo e sfiducia verso la sua stessa giunta»

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PESARO – I gruppi consiliari di centrodestra – Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Pesaro Svolta – attaccano duramente il sindaco Andrea Biancani, accusandolo di “sbando organizzativo” e di aver mostrato, a un anno dal suo insediamento, “poca fiducia nella sua squadra”, nonché “fragilità della maggioranza e confusione amministrativa”.

Il casus belli è un avviso pubblico pubblicato il 19 giugno dal Comune, per l’assunzione di due collaboratori personali del sindaco (art. 90, a tempo determinato): uno in ambito culturale e turistico, con deleghe legate anche alla rete UNESCO e a Eurocities, l’altro in ambito sportivo, in relazione a progetti sul territorio e alla delega sul porto. “Due superesperti – accusano le opposizioni – per affiancare, o forse sostituire nei fatti, gli assessori già in carica, Mila Della Dora e Daniele Vimini. Una mossa che sa tanto di sfiducia preventiva”.

La polemica si è riaccesa solo sei giorni dopo, il 25 giugno, quando l’amministrazione ha corretto l’avviso, eliminando l’incarico previsto per la Cultura. “Cosa è successo nel frattempo? Quali valutazioni politiche o pressioni interne – domandano i gruppi di centrodestra – hanno determinato questo improvviso passo indietro?”. Annunciano per questo una interrogazione consiliare: “Vogliamo chiarezza sulle motivazioni del repentino cambio di rotta. Certamente mettere una balia al vicesindaco Vimini, candidato alle regionali, non gli avrebbe fatto fare un figurone”.

Il centrodestra accusa anche una gestione opaca della macchina amministrativa: “Biancani si conferma unico caso al mondo di sindaco con due capi di gabinetto che cerca altri collaboratori, aggravando i costi dell’ente e generando sovrapposizioni inutili. Più che una squadra di governo – attaccano – sembra un castello di fedelissimi di un Re Sole che regna da solo”.

A far discutere anche l’ipotesi che uno degli “esperti” possa essere un consigliere comunale di maggioranza, fatto che, secondo le opposizioni, “confermerebbe che non si cercano competenze tecniche, ma figure di fiducia per commissariare gli assessori sgraditi”.

Il giudizio complessivo sulla giunta è netto: “Siamo di fronte a un autogoverno del sindaco, erede di una maggioranza imposta e fotocopiata, frutto di accordi interni che nulla hanno a che fare con la volontà dei pesaresi. Altro che rinnovamento – incalzano – Biancani ha ereditato una giunta con assessori a vita, garantiti da un colpo di mano che ha eliminato il limite dei due mandati, introdotto a suo tempo persino dai comunisti, decisamente più avveduti degli amministratori attuali”.

Infine, l’invito al sindaco: “Se non si fida della sua giunta, abbia il coraggio di cambiarla, anziché generare nuovi costi e confusione organizzativa. Basta con l’improvvisazione”.

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