Cartoceto, il saluto di Enrico Rossi dopo 17 anni alla guida del Comune

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CARTOCETO – Dopo diciassette anni alla guida del Comune di Cartoceto non si chiude solo una pagina amministrativa, ma “un pezzo di vita”. Con queste parole l’uscente sindaco Enrico Rossi, eletto in Consiglio regionale e oggi vicepresidente della Regione Marche, saluta la comunità tracciando il bilancio delle scelte compiute e delle opere realizzate.

«Posso dire davvero che si tratta di un pezzo di vita che si chiude – sottolinea Rossi – un’esperienza totalizzante, meravigliosa, che ti arricchisce di strumenti, relazioni e responsabilità, oggi pienamente spendibili ai vertici dell’incarico in Regione».

A raccogliere il testimone sino a nuove elezioni, il vicesindaco Matteo Andreoni, chiamato a ricoprire il ruolo di sindaco. «Il compito che mi è stato affidato – spiega Andreoni – è accompagnare Cartoceto in questi mesi valorizzando quanto è stato costruito e guardando con decisione ai prossimi passi, perché molte delle opere avviate ora devono diventare vita quotidiana per i cittadini».

Nel bilancio di fine mandato, Rossi sottolinea la linea chiara che ha guidato i tre mandati: privilegiare gli interventi strutturali e strategici rispetto al “piccolo ordinario”.

«In questi anni – ricorda – abbiamo scelto consapevolmente, a volte anche in modo scomodo, di mettere in secondo piano l’ordinario, l’asfaltatura di una strada in più o la segnaletica sotto casa, per concentrare risorse ed energie su opere capaci di cambiare il volto del territorio. Nell’immediato ha significato qualche sacrificio e probabilmente qualche voto in meno, ma oggi il Comune raccoglie i frutti di quelle decisioni».

L’approccio è poi sviluppato anche dal Andreoni. «Ora la priorità è duplice: da un lato porre più attenzione all’ordinario tra manutenzioni e messa in sicurezza, dall’altro far sì che le grandi opere realizzate diventino luoghi vissuti, servizi funzionanti, opportunità concrete per famiglie, giovani, associazioni e imprese».

 

FOCUS CARTOCETO. Passato, presente e futuro del borgo storico.

Il centro storico: dalle voragini alla ricostruzione, verso una nuova vita

Al momento dell’insediamento dell’amministrazione Rossi, il centro storico di Cartoceto presentava una situazione estremamente critica: tre punti di crollo delle mura (via Cavour, piazza Marconi, via delle Mura) e, successivamente, l’apertura di tre “voragini” in via Marcolini, via Umberto I e via IV Novembre.

«La fotografia di allora – racconta Rossi – era quella di un borgo ferito, con strade letteralmente crollate e mura in grande sofferenza. La priorità assoluta, prima di qualsiasi altro discorso, era la ricostruzione infrastrutturale. Senza quella base, parlare di sviluppo sociale e culturale sarebbe stato solo retorica».

Oggi il quadro è completamente diverso: le voragini sono state risanate, gli interventi sulle mura sono in larga parte conclusi e via delle Mura è prossima al completamento definitivo. A questi risultati si affiancano l’Officina di Cartoceto, nata sulle ceneri dell’ex autorimessa grazie a un investimento di circa 700.000 euro, e l’adiacente campetto in sintetico derivato dalla riqualificazione dell’ex pista polivalente.

Accanto alla ricostruzione materiale, un ruolo decisivo lo ha avuto la valorizzazione delle eccellenze identitarie del borgo, a partire dall’Olio DOP Cartoceto, ambasciatore del territorio in tutta Italia.
«Negli anni – sottolinea Rossi – abbiamo investito molto sulla promozione della DOP, rafforzando la percezione del nostro olio come prodotto di qualità, legato alla storia e alla cultura del borgo».

In questa visione si inserisce anche la storica Mostra Mercato dell’Olio e dell’Oliva, completamente ripensata e rilanciata nel 2014.

«La Mostra Mercato – ricorda Rossi – rischiava di spegnersi. Abbiamo deciso di ridisegnarla per renderla più attrattiva e più contemporanea, capace di parlare a pubblici diversi. Oggi è un evento riconoscibile, che porta nel borgo visitatori da tutta la regione e da altre parti d’Italia, grazie a un programma che intreccia enogastronomia, musica, cultura, laboratori e iniziative per famiglie».

«Adesso – interviene Andreoni – il nostro impegno sarà continuare a lavorare e a far vivere questi luoghi: rimodulare ancora “Cartoceto Dop, il Festival” affinché continui a parlare linguaggi nuovi, l’Officina, il teatro, il campetto e le nuove attività economiche. Vogliamo che il borgo sia uno spazio di lavoro, formazione, cultura e tempo libero, non solo una cartolina da evento».

Un tassello fondamentale è il presidio sanitario, come ricorda Rossi: «Abbiamo messo a disposizione gratuitamente i locali per il medico di base, con utenze a carico del Comune. In un tempo in cui molti territori perdono servizi, qui abbiamo scelto di garantire prossimità e tutela della salute dei residenti del centro storico».

Sul fronte sanitario, guarda avanti Andreoni. «Nei prossimi mesi – spiega – dovrà concludersi anche il percorso legato alla farmacia. L’obiettivo è chiaro: avere medico di base e farmacia pienamente operativi nel capoluogo, con tutti i servizi aggiuntivi che oggi una farmacia moderna può offrire. È una scelta di equità verso i residenti del borgo».

Rossi ricorda anche uno dei passaggi amministrativi più delicati. «Sulla farmacia – sottolinea – abbiamo evitato un esborso di circa 300.000 euro per il Comune, riprogettando il piano di zonizzazione delle sedi farmaceutiche su basi solide, accettando persino un periodo di vacatio pur di non gravare sulle casse comunali».

Un capitolo altrettanto significativo è quello del cimitero, con oltre 600.000 euro investiti per ampliamenti, parcheggio e numerosi interventi di manutenzione straordinaria.

 

Teatro del Trionfo, DOP e il progetto “Borgo Accogliente”

Un ruolo centrale nella rigenerazione del borgo è affidato al Teatro del Trionfo. Un primo intervento da 650.000 euro ha consentito il restauro conservativo; ulteriori 2 milioni già stanziati dal Ministero della Cultura – in attesa del via libera della Soprintendenza – lo trasformeranno nel primo Polo Performativo Multisensoriale d’Italia.

«Il teatro – ricorda Rossi – non è solo un cantiere: è un investimento sulla nostra identità. Abbiamo costruito un progetto che lega le compagnie, la formazione e il territorio. Grazie alla sinergia con l’Università Politecnica delle Marche, gli studenti potranno formarsi anche a Cartoceto: la teoria all’Officina, la pratica in teatro».

All’interno del progetto regionale Borgo Accogliente, vedranno la luce tre nuove attività economiche. Il bando della Regione Marche sostiene, infatti, progetti coordinati per la riqualificazione e il rilancio del borgo, puntando sull’attivazione di nuove imprese e sull’incremento dell’offerta turistica e culturale.

Qui si innestano le prospettive future indicate da Andreoni. «Il nostro obiettivo – spiega – è far sì che il Teatro del Trionfo diventi un vero laboratorio permanente: residenze artistiche, corsi, sperimentazioni, attività per giovani e scuole. Allo stesso tempo intendiamo accompagnare le nuove attività economiche che stanno nascendo nel borgo, valorizzando la filiera agroalimentare legata alla DOP Cartoceto e un’offerta culturale stabile».

 

FOCUS LUCREZIA. La frazione, il motore economico e sociale del territorio

Sport, servizi e nuovi spazi civici

Se il capoluogo è stato il cantiere della ricostruzione storica, Lucrezia è stato il cantiere dello sport e dei servizi.

«Sugli impianti sportivi – sottolinea Rossi – abbiamo investito oltre un milione di euro: più di 200.000 euro sul bocciodromo, circa 150.000 sul Palasport “Cercolani”, quasi 500.000 sullo stadio “G. Amati”, 100.000 sull’impianto “Omar Sivoli”, oltre ai nuovi spazi per Federcaccia e Gruppo Podistico. È stato uno sforzo importante, che ha rigenerato l’intero polo sportivo».

Accanto a questi interventi, si collocano l’Officina di Lucrezia (circa 400.000 euro) e il nuovo centro civico (circa 1 milione di euro): due investimenti pensati per la comunità.

«Se il centro civico – spiega Rossi – è destinato a ospitare da un lato le attività della terza età e dall’altro la nuova sede della Polizia municipale, l’Officina di Lucrezia nasce con l’obiettivo di offrire un luogo fisico al nuovo tessuto sociale del territorio, ospitandone la formazione e l’orientamento dei più giovani».

Accanto a questi interventi, un capitolo importante riguarda anche la sicurezza stradale. Negli ultimi anni sono state messe in sicurezza diverse intersezioni strategiche della frazione, con nuovi innesti e miglioramento della visibilità: via Metauro–via Borgognina, via Circonvallazione Kennedy–via Pilone–via Marsala, via Fiume–via Ticino e via Casello–via Circonvallazione Kennedy–via Antonio Gramsci. Interventi che hanno permesso di fluidificare la viabilità e avviare il disegno dei nuovi camminamenti pedonali che interesseranno i principali assi di collegamento.

Un intervento molto apprezzato dalla comunità è anche la nuova area sgambamento cani in via XI Settembre 2001, pensata come spazio libero ma anche come luogo educativo gestito, con attività cinofile, iniziative per bambini e incontri formativi. «È un progetto a cui abbiamo lavorato a lungo – ricorda Rossi – e che crescerà ancora, anche grazie alla futura illuminazione del sottopassaggio della Superstrada che permetterà di raggiungerla più agevolmente».

Su questa solida base, Andreoni guarda avanti. «Lucrezia – afferma – è il cuore pulsante della vita quotidiana di tanti cittadini. I prossimi passi riguardano il completamento del quadro sportivo con il campo da calcio a 11 in sintetico, il potenziamento dell’area tennis, la realizzazione di almeno una delle rotatorie strategiche su via Flaminia e il prolungamento dei percorsi pedonali. Senza dimenticare la pista ciclopedonale sull’ex tracciato ferroviario: un’infrastruttura dolce che se per un verso collegherà quartieri e servizi, migliorando sicurezza e qualità della vita, dall’altro aprirà ai circuiti cicloturistici».

 

Scuole e conti pubblici: un Comune che non ha usato la leva fiscale

«Tra le opere che rivendico con maggiore orgoglio – evidenzia Rossi – c’è la scuola dell’infanzia “Il Piccolo Principe”, inaugurata nel 2017: un investimento di circa 2 milioni di euro, realizzato insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, con urbanizzazioni a carico del bilancio comunale».

«Su tutto questo – aggiunge Rossi – c’è un dato politico fondamentale: in questi anni non abbiamo usato la leva fiscale. La pressione tributaria è stabile da circa vent’anni, le tariffe scolastiche e la TARI hanno subito solo minimi adeguamenti e le opere sono state realizzate senza aumentare l’indebitamento. Abbiamo anche assorbito un esborso di 720.000 euro per una vicenda ereditata nell’area polisportiva di Lucrezia».

Andreoni raccoglie il testimone sul tema finanziario. «Partiamo da un Comune solido – sottolinea – con margini di investimento ancora disponibili. La sfida sarà usarli in modo mirato: completare ciò che è stato avviato, curare l’ordinario, ascoltare famiglie e giovani senza disperdere risorse».

 

Una nuova opportunità da cogliere: l’allineamento politico-istituzionale

«In questi giorni tanti mi hanno detto: Chissà se ora che vai in Regione ti ricorderai di noi. Io invece la vedo al contrario – afferma Rossi –: chissà se voi vi ricorderete di avere, per la prima volta nella storia del nostro territorio, un cartocetano Vicepresidente della Regione Marche. Questa è un’occasione unica, un allineamento politico-istituzionale che va sfruttato al meglio. Il vero obiettivo è che Cartoceto e Lucrezia sappiano utilizzare questa opportunità, portando istanze e progettualità che meritano di essere sostenute».

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