Campus, Paolini e Giovanelli: “Da Testa nessuna soluzione né collaborazione”

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PESARO – In merito alle dichiarazioni diffuse agli organi di informazione dal dirigente scolastico del liceo Marconi Luca Maria Antonio Testa relative alle scelte dell’amministrazione provinciale sulla programmazione scolastica, il presidente Giuseppe Paolini e il consigliere provinciale con delega alla Programmazione scolastica Oriano Giovanelli puntualizzano quanto segue: «Non è appezzabile sotto il profilo delle relazioni istituzionali una polemica di questo genere da parte del preside. La Provincia ha sempre tenuto un rapporto più che generoso e disponibile nei confronti del liceo Marconi. Ma ha il dovere di trattare allo stesso modo tutti gli altri istituti, che ci si riferisca al Bramante-Genga, al Benelli, al Santa Marta o a qualsiasi altra scuola superiore del territorio. Allo stesso tempo, la Provincia ha sicuramente a cuore che qualsiasi decisione relativa alla disponibilità di spazi, che ricordiamo essere sempre limitati e non espandibili a piacimento, venga assunta nel pieno rispetto delle professionalità dei docenti, del personale Ata e dei bisogni primari degli studenti. Il dirigente scolastico del Marconi ha firmato un protocollo sul progetto dell’istituto Benelli; il liceo Marconi occupa nove aule che sono dell’istituto Benelli: per la realizzazione del progetto del Benelli – che ha intercettato 750mila euro per nuovi laboratori tecnologici a servizio di tutte le scuole del Campus – e che va rendicontato nel 2026, la cosa certa è che il liceo Marconi deve lasciare le aule che oggi occupa e che sono del Benelli». Proseguono Paolini e Giovanelli: «Mentre la Provincia si è preoccupata di cercare un’alternativa, non ci risulta che il dirigente scolastico del Marconi abbia mai adottato alcun tipo di iniziativa, che pure sarebbe rientrata nei suoi doveri d’ufficio, per cercare soluzioni che fossero adeguate alle necessità dei suoi studenti e docenti. Pertanto non si può affermare che la Provincia non abbia agito secondo regole di responsabilità nei confronti di tutti gli istituti: in particolare, in questo caso, delle esigenze del Benelli che in questi anni è stato generoso nei confronti del Marconi, come generoso sarebbe il Santa Marta ospitando temporaneamente nove aule del Marconi. Inoltre, come abbiamo spiegato, si tratta di un’operazione transitoria, legata alla definizione e realizzazione del progetto ‘Polo delle Arti’. Se ci sono proposte alternative che non comportino oneri impossibili per la Provincia, il preside del Marconi le faccia. Non c’è molto altro da dire». Per quanto riguarda il ‘Polo delle Arti’, «la polemica sul fatto che sia un’idea improvvisata non sta né in cielo e né in terra. Basta cercare sull’argomento notizie, dichiarazioni, protocolli firmati negli ultimi anni tra istituzioni che hanno per oggetto la realizzazione del ‘Polo delle Arti’. Il punto è che questa questione è ora matura da tanti punti di vista, compreso il tema della sostenibilità dei diversi istituti all’interno del Campus, oltre che per la sicura valenza culturale del progetto per la città e per il futuro di un Mengaroni rafforzato da questa scelta, proprio perché la Provincia cerca di avere una visione territoriale complessiva. Senza dubbio, dunque, non si tratta di un progetto improvvisato ma di una programmazione che ha visto anni di confronto e condivisione. E’ sgradevole quindi che il tema venga trattato in questo modo da un dirigente scolastico che avrebbe il dovere di partecipare costruttivamente alle scelte che vengono fatte relativamente agli istituti scolastici. Ma prendiamo atto della poca o nulla collaborazione da parte di Testa, a differenza degli altri presidi».

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