BESS di Carrara, i cittadini dicono no alla conciliazione e chiedono al Comune di andare avanti al TAR

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FANO – I cittadini della frazione di Carrara ribadiscono il loro no al progetto dell’impianto di accumulo energetico (BESS) previsto sul territorio. È questo l’esito dell’assemblea pubblica convocata dall’Amministrazione comunale per raccogliere un parere sulla proposta conciliativa avanzata dalla società BESS Fano Srl, che prevedeva, in alternativa, un contributo economico di circa 800 mila euro oppure il finanziamento e il coinvolgimento dei residenti in una Comunità Energetica Rinnovabile.

Al termine del confronto, i cittadini presenti, riuniti nel Comitato “Uniti contro la centrale”, hanno espresso in modo unanime parere contrario a qualsiasi accordo con la società proponente. Una decisione che, spiegano, non nasce da posizioni ideologiche, ma da una valutazione ritenuta “ponderata e responsabile”.

Tra le motivazioni del rifiuto vengono indicate la mancanza di fiducia nella società, definita una società veicolo con capitale minimo e senza adeguate garanzie patrimoniali, l’assenza di certezze sull’effettiva erogazione delle compensazioni promesse e l’inadeguatezza delle proposte rispetto all’impatto permanente dell’impianto sul territorio, sul paesaggio agricolo, sulla sicurezza e sulla qualità della vita. I residenti esprimono inoltre la preoccupazione che un’eventuale conciliazione possa comportare una rinuncia, anche implicita, alla tutela giudiziaria in corso.

Alla luce di queste considerazioni, il Comitato chiede formalmente al Comune di Fano di proseguire con determinazione il ricorso già presentato al TAR contro l’autorizzazione dell’impianto e di resistere anche nei successivi gradi di giudizio, qualora fosse necessario, a tutela dell’interesse pubblico e del territorio.

Nel documento diffuso al termine dell’assemblea, i cittadini avanzano anche una richiesta preventiva: nel caso in cui gli esiti giudiziari dovessero consentire la realizzazione dell’impianto, il Comune dovrebbe impegnarsi a far rispettare in modo rigoroso e integrale tutte le prescrizioni contenute nell’autorizzazione ministeriale, esercitando controlli stringenti in ogni fase del progetto, dalla cantierizzazione all’esercizio fino alla futura dismissione, senza ammettere deroghe o semplificazioni.

“La nostra posizione è chiara e unitaria – ribadiscono i residenti di Carrara – nessuna compensazione economica può giustificare un’opera ritenuta inadeguata e impattante, soprattutto se proposta da un soggetto che non offre garanzie concrete nel lungo periodo”

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