MARCHE – “Matteo Ricci ogni giorno si sveglia e annuncia una nuova promessa irrealizzabile, pensando che basti una conferenza stampa per trasformare la propaganda in realtà.
L’ultima? Annunciare che le imprese “non potranno più lavorare direttamente o indirettamente con la regione” qualora paghino stipendi inferiori a un fantomatico ‘salario minimo regionale’. Peccato che non si possa fare.
Lo dice la Corte Costituzionale: le Regioni non possono imporre obblighi retributivi ulteriori o diversi rispetto ai contratti collettivi nazionali. Non è un’opinione, è la Costituzione.
Ancora una volta l’eurodeputato della Schlein dimostra di non conoscere le regole che dovrebbe rispettare: Affidopoli insegna. O peggio, dimostra di preferire le frottole alla verità. Il salario minimo regionale è inganno per i lavoratori e un rischio per le imprese; che non hanno bisogno di minacce e confusione ma di una Regione seria e competente.
E già che ci siamo, Ricci ci spieghi come farà a mantenere le sue altre promesse da piazzista che richiedono fondi per centinaia di milioni di euro.
Dove prenderà i milioni di euro per garantire trasporti pubblici gratuiti?
Come sosterrà i comuni che gestiscono gli asili nido, per garantire la loro gratuità? Lui che da sindaco non è riuscito nemmeno a eliminare le liste d’attesa nei nidi di Pesaro.
Come annullerà le liste d’attesa in sanità, quando Corte dei Conti, Agenas e Osservatorio nazionale sui tempi di attesa ci ricordano che sono un problema strutturale in tutte le Regioni, da nord a sud, aggravato dall’invecchiamento della popolazione, che comporta una domanda di prestazioni sanitarie sempre maggiore, e dalla carenza di personale, causata dalle politiche scellerate dei governi a targa Pd?
Facile promettere tutto e il contrario di tutto quando si è in campagna elettorale, ma le Marche non hanno bisogno di un illusionista in cerca di applausi facili. Le Marche hanno bisogno di infrastrutture, sviluppo, serietà e rispetto delle regole. Tutto ciò che Ricci non ha saputo garantire nè da sindaco nè da presidente di provincia.”