Ricostruzioni sulla discarica di Monteschiantello e sui conferimenti 2024, Mattioli (ASET): «Invitiamo Bene Comune e 5 Stelle a riportare i fatti e a riferirsi alle norme, utilizzando dati ufficiali»

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«Invitiamo Bene Comune e 5 Stelle a riportare i fatti e a riferirsi alle norme, utilizzando dati ufficiali». Così il presidente di Aset Spa, Giacomo Mattioli, replica alle ricostruzioni sulla discarica di Monteschiantello e sui conferimenti 2024. «Panaroni e Benini utilizzano la vecchia strategia del terrorismo mediatico – afferma Mattioli – ricorrendo a concetti e terminologie che nella realtà dei fatti non esistono. Quando si parla di rifiuti e ambiente, ai cittadini si deve la verità, non gli slogan. Nel 2024 il Comune di Fano è stato il Comune delle Marche, tra quelli sopra i 30.000 abitanti, con il miglior dato di raccolta differenziata: 75%, a prescindere dalla modalità di raccolta. È un risultato certificato dal rapporto ARPAM, di cui lo stesso Benini è stato dirigente, e dimostra che il sistema funziona e che la città sta facendo la sua parte». Un chiarimento netto riguarda il concetto di “rifiuti non obbligatori”: «Non esiste in alcuna norma o autorizzazione – prosegue Mattioli – È un’espressione priva di significato giuridico. Esistono leggi, Piani d’Ambito e autorizzazioni che Aset ha sempre rispettato, anche nel 2024. Lo scorso anno a Monteschiantello sono state conferite circa 53.000 tonnellate di rifiuti, nel rispetto del Piano d’Ambito provinciale: è il quantitativo minimo necessario per garantire una gestione economicamente sostenibile. Le famigerate 18.000 tonnellate citate nel dibattito sono semplicemente il 50% dei rifiuti urbani residui, come previsto dalla normativa regionale vigente».

Aset respinge anche ogni sospetto legato agli utili: «Se a fine anno l’azienda produce utili – sottolinea Mattioli – è un bene per il territorio, perché vengono distribuiti ai Comuni soci e tornano sotto forma di servizi e investimenti. Una società pubblica con i conti in ordine non è un problema, è una garanzia». Il vero cambio di passo riguarda la programmazione del futuro: «Dopo anni di sostanziale immobilismo – spiega il presidente – abbiamo riaperto e intensificato le interlocuzioni con tutti gli Enti preposti, avviando il tavolo per la revisione di medio periodo del Piano d’Ambito, da cui passa l’immediato futuro della gestione dei rifiuti anche per Fano. Parallelamente stiamo lavorando al progetto di adeguamento morfologico con ottimizzazione volumetrica di Monteschiantello. L’obiettivo è chiaro: mettere in sicurezza la gestione dei rifiuti dei prossimi anni, evitando aumenti esponenziali delle bollette e il rischio ambientale che avremmo se la discarica si esaurisse e fossimo costretti a portare i rifiuti fuori Regione». Sulla sentenza del Consiglio di Stato, spesso evocata come soluzione: «A Monteschiantello – precisa Mattioli – il volume usato per la copertura giornaliera è stimato in circa 2.000 metri cubi l’anno. Dalla modifica normativa del 2010 si possono teoricamente “recuperare” circa 30.000 metri cubi, pari a circa sei mesi di conferimenti. Oggi la capacità residua della discarica è di circa 145.000 metri cubi, cioè circa tre anni. È evidente che la possibilità di estendere la volumetria, se ne ricorressero le condizioni, è solo uno strumento in più: non è la bacchetta magica che risolve il problema. Presentarla come “la soluzione” è semplicemente fumo negli occhi». Aset ribadisce il proprio impegno per una gestione dei rifiuti trasparente, sostenibile e pienamente conforme alle norme, nel rispetto dell’ambiente e dei cittadini. «Il confronto politico è legittimo – conclude Mattioli – ma su temi delicati come la gestione dei rifiuti non ci si può permettere di alimentare paure con concetti inesistenti e numeri decontestualizzati. Ai fanesi dobbiamo chiarezza, non terrorismo mediatico».

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