CAGLI – Muoversi in modo più semplice ed economico nei nostri territori non è più un sogno ma realtà grazie al ‘Trasporto a chiamata’, il nuovo sistema di mobilità condivisa che diventerà attivo nei comuni di Acqualagna, Apecchio, Cagli, Cantiano, Piobbico, Frontone, Serra Sant’Abbondio, Arcevia, Sassoferrato, grazie al progetto con ente capofila l’Unione Montana del Catria e Nerone, finanziato con 1 ml e 50 mila euro attraverso la Legge di Stabilità.
Il progetto è stato presentato in conferenza stampa a Cagli, nella sede dell’Unione montana Catria e Nerone, dal presidente Alessandro Piccini, dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, dall’assessore regionale Francesco Baldelli e dai vertici Ami, il presidente Ivan Santi e il direttore Massimo Benedetti, alla presenza dei sindaci e degli amministratori dei comuni coinvolti.
Si tratta di una nuova e grande opportunità che prevede l’ingresso di un servizio innovativo di trasporto flessibile “a richiesta” tra i comuni, con l’obiettivo di offrire ai cittadini, con un’attenzione alle fasce più deboli, la possibilità di spostarsi quotidianamente per raggiungere i luoghi dove sono concentrati i servizi e i centri di socializzazione. Inoltre, renderà possibile anche ai visitatori e ai turisti l’accesso e la conseguente fruizione ai siti naturalistici e culturali di cui il territorio è particolarmente ricco, per esempio Urbino e Genga (Grotte di Frasassi).
“È l’attuazione di una progettualità inserita nella Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) – spiega Alessandro Piccini, presidente dell’Unione montana del Catria e Nerone, ente capofila – Il progetto strategico, che persegue di migliorare la qualità dei servizi delle aree interne al fine di arrestare il declino demografico, si basa su tre pilastri fondamentali: sanità, viabilità e scuola. In queste zone questi tre servizi andrebbero mantenuti al di là delle questioni numeriche ma come condizione necessaria alla residenzialità ed alla vivibilità di queste aree. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, laddove insufficiente, l’accesso ai servizi di mobilità condivisa può fare davvero la differenza. Con questo progetto riportiamo infatti un servizio essenziale nei nostri territori dove il trasporto di linea non è sufficiente, andando ad incidere in maniera determinante e in netta controtendenza con un servizio innovativo
e che ci auguriamo diventi nel tempo sostenibile”.
“Progetti come questo – è intervenuto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – acquisiscono una rilevanza fondamentale non solo per le aree interne e non solo per il servizio di trasporto pubblico, vanno a integrare un’opportunità importante per il territorio e per il turismo, ma può essere un progetto da accompagnare piano piano ad altre opportunità. Stiamo attraversando una fase complessa ma allo stesso tempo le aree interne stanno riacquisendo una fase di riscoperta del loro valore. Oggi c’è una strategia forte che punta a ridare centralità a tutti i nostri borghi, che hanno un potenziale di crescita molto importante, anche attraverso investimenti per le infrastrutture e per aumentare i servizi. Questo potenziale rappresenta per noi un’opportunità straordinaria, non solo dal punto di vista della valorizzazione del territorio, ma anche dal punto di vista della competitività e della crescita su ambiti e settori importanti, quali il turismo, l’artigianato, il commercio, la ristorazione. Ben vengano dunque questi progetti in rete che nascono dal lavoro sinergico delle istituzioni e dei territori”.
“Servizi e infrastrutture. Questa è l’unica ricetta per risollevare i territori interni – dichiara Francesco Baldelli, assessore regionale alle Infrastrutture con delega alle Politiche per la Montagna e le Aree Interne – La nuova strategia SNAI, dopo una prima fase di grandi aspettative e molte delusioni, sta rivoluzionando l’approccio, sostenendo progetti strutturali e durevoli. Il male oscuro si chiama ‘spopolamento’, che non è la causa del declino dei territori interni, bensì è la conseguenza di decenni di abbandono delle comunità della fascia appenninica e subappenninica. Ora invertiamo la rotta, ripristiniamo servizi essenziali, ospedali, presidi sanitari e infrastrutture. Il Piano Strategico delle Infrastrutture Marche 2032, approvato ieri in Consiglio Regionale, rafforza, insieme alla Zona Economica Speciale (ZES) estesa a tutte le Marche, la crescita dei territori interni. Arterie stradali – tra cui la Pedemontana e le intervallive -, ferroviarie, dall’Alta Velocità lungo la costa da collegare con l’Anello Ferroviario sulla direttrice da Fabriano verso Urbino per poi allacciarsi a Fano e Pesaro, ciclovie lungo i fiumi che si connettono con la Ciclovia Adriatica per quei turisti speciali e altospendenti provenienti da tutta Europa. Servizi e infrastrutture alla base del rilancio delle Marche intere, senza distinzione tra nord e sud, costa ed entroterra, grandi e piccoli centri”.
Saranno Ami SpA e SAP a gestire per un periodo di due anni il servizio e quindi a organizzare e gestire le corse, garantendo il servizio agli utenti, alle persone con disabilità e mettendo a disposizione tre mezzi dotati di almeno 8 posti. Il trasporto può essere richiesto per coprire una distanza minima di 3 chilometri e una distanza massima di 60 chilometri. La tariffa si calcola in base ai percorsi chilometrici: 1,50 euro per una tratta fino a 6 chilometri, 2,50 euro per percorsi da 6,1 a 18 chilometri, 3,50 euro per tratte più lunghe (da 18,1 a 36 chilometri) mentre 4.50 euro da 36,1 a 60 chilometri.
“Questo progetto – interviene Ivan Santi, presidente di AMI S.p.A. – è la dimostrazione concreta di come, quando le istituzioni che mettono a gara i servizi, hanno ben presente obiettivi e qualità e le aziende che partecipano ai bandi hanno visione e determinazione, si possano realizzare servizi innovativi che migliorano davvero la vita delle persone. Il trasporto a chiamata per l’Area interna del Basso Appennino Pesarese e Anconetano non è solo un nuovo servizio di mobilità: è un presidio di coesione sociale, uno strumento di contrasto all’isolamento delle comunità e un volano per la valorizzazione del territorio. AMI conferma così la propria missione: garantire il diritto alla mobilità a tutti i cittadini, indipendentemente da dove vivano, con soluzioni sostenibili, accessibili e integrate. Ringrazio le amministrazioni locali e tutti i partner istituzionali per aver creduto in questa sfida: insieme stiamo costruendo un modello di mobilità che mette al centro le persone e il futuro delle nostre comunità”.
“Con l’aggiudicazione di questo servizio, AMI S.p.A. e SAP compiono un ulteriore passo verso un modello di mobilità sempre più inclusiva, flessibile e orientata alle esigenze del territorio – dichiara Massimo Benedetti, Direttore Generale AMI S.p.A. – Il nuovo sistema di trasporto a chiamata nell’Area interna del Basso Appennino Pesarese e Anconetano rappresenta una risposta concreta alle criticità di collegamento dei piccoli centri, integrandosi con le reti TPL esistenti e garantendo accessibilità anche dove il servizio di linea non può arrivare. La piattaforma digitale dedicata – integrata con call center, APP e sito web – permetterà prenotazioni rapide, pagamenti online e monitoraggio in tempo reale dei mezzi, assicurando trasparenza e affidabilità. L’impiego di veicoli attrezzati per il trasporto di persone con disabilità e biciclette, unito alla possibilità di trasportare animali d’affezione, testimonia la nostra volontà di offrire un servizio realmente universale. Questa iniziativa, che unisce innovazione tecnologica e presidio del territorio, si inserisce nella strategia di AMI di promuovere una mobilità sostenibile, integrata e capace di valorizzare le aree interne, migliorando la qualità della vita di residenti e turisti”.
Con il servizio flessibile a chiamata l’utente prenota la fermata di salita e di discesa dell’autobus, nelle fasce orarie e nelle zone di servizio disponibili. La prenotazione può avvenire il giorno precedente la corsa attraverso il telefono o app o tramite sito web. La tecnologia offerta faciliterà l’utilizzo del servizio, fornendo informazioni in tempo reale al fine di semplificare l’esperienza di viaggio. Il servizio è organizzato su tre specifiche zone al fine di poter raggiungere i comuni di Acqualagna, Apecchio, Arcevia, Cagli, Cantiano, Fabriano, Fermignano, Fossombrone, Frontone, Genga, Pergola, Piobbico, Sassoferrato, Serra Sant’Abbondio, Urbania e Urbino.