MONTECASSIANO – Un arresto cardiaco improvviso, una corsa contro il tempo e una vita salvata grazie alla tecnologia. È accaduto ieri sera, intorno alle 19, in un centro sportivo di Montecassiano, dove un uomo di 50 anni si è accasciato a bordo piscina. L’allerta è partita immediatamente dalla piattaforma regionale DAE Marche, che ha segnalato l’emergenza ai First Responder più vicini. Tra loro, un’infermiera del 118 fuori servizio, che ha raggiunto il posto in pochi minuti. Insieme a un giovane presente in palestra ha utilizzato il defibrillatore disponibile e avviato le manovre salvavita. Il paziente si è ripreso prima dell’arrivo dei sanitari del 118 ed è stato poi trasportato all’ospedale di Macerata. Un episodio che conferma l’importanza della rete salvavita costruita con DAE Marche, sviluppata dal Settore Sistema Integrato delle Emergenze dell’ARS. Ad oggi la piattaforma conta 2.373 defibrillatori registrati, 2.170 First Responder, con 57 attivazioni già gestite dalla Centrale Operativa 118. In diversi casi cittadini comuni hanno utilizzato i DAE pubblici per soccorrere persone colpite da arresto cardiaco, anche senza l’allerta dell’app: segno che la diffusione dei dispositivi e la sensibilizzazione stanno portando risultati concreti.
Come funziona DAE Marche
In caso di arresto cardiaco, la chiamata al 112 attiva la Centrale 118, che invia una notifica ai First Responder più vicini tramite l’app. Con un clic è possibile accettare l’intervento, ricevere le indicazioni verso il defibrillatore più vicino e raggiungere il luogo dell’emergenza, avviando le manovre sotto la guida degli operatori. Ogni anno una persona su mille è colpita da arresto cardiaco. Intervenire nei primi minuti aumenta fino al 70% le probabilità di sopravvivenza. Per questo la Regione invita i cittadini a scaricare gratuitamente l’app, registrarsi come First Responder – anche senza aver seguito un corso BLSD – e contribuire alla mappatura dei DAE segnalando nuovi dispositivi o guasti. Un’alleanza tra tecnologia, volontariato e comunità che, come dimostra il caso di Montecassiano, può fare davvero la differenza tra la vita e la morte.