Ancona, vandalizzata la sede elettorale di Matteo Ricci. «L’odio seminato dalla destra dà i suoi frutti»

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Un atto vandalico ha colpito la sede elettorale di Matteo Ricci ad Ancona, nel pieno della campagna per le Regionali Marche 2025. La vetrina della sede, situata all’interno della Galleria Dorica, è stata imbrattata con la parola “ladro” tracciata in spray nero proprio in corrispondenza del volto del candidato su un manifesto elettorale. La scritta è stata poi parzialmente coperta da un altro strato di vernice nera. Ricci, europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, è nei giorni scorsi finito sotto i riflettori per un’inchiesta giudiziaria legata a presunte irregolarità negli affidamenti pubblici durante il suo secondo mandato da sindaco. L’episodio ha acceso le reazioni del centrosinistra. Il consigliere comunale anconetano Giacomo Petrelli ha denunciato il gesto parlando di un clima pericoloso che si starebbe alimentando attorno alla figura di Ricci. Dura anche la reazione di Alessia Morani, candidata alle regionali con il PD, che ha definito il gesto una “codarda intimidazione” e ha rilanciato il messaggio politico: «Non ci fa paura, anzi ci dà più forza». A commentare l’accaduto anche Riccardo Bernardi, consigliere comunale di Pesaro: «L’odio seminato dalla destra dà i suoi frutti. L’imbrattamento della sede elettorale di Matteo Ricci ad Ancona è l’ennesimo segnale preoccupante di un clima avvelenato. Quando si seminano rancore, aggressività e delegittimazione dell’avversario, poi non ci si può stupire se qualcuno passa dalle parole ai gesti vigliacchi. La politica non può diventare una guerra. A Matteo va tutta la mia solidarietà e vicinanza: non siete soli, non ci faremo intimidire. Chi ha a cuore la democrazia oggi deve alzare la voce»

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