Ancona, confisca antimafia di beni e valori ai businessmen delle truffe

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ANCONA – I Carabinieri del Comando Provinciale di Ancona hanno dato esecuzione a un provvedimento di confisca di beni immobili, mobili, conti correnti e società, emesso dal Tribunale di Ancona a carico di nove cittadini di nazionalità rumena e residenti in Ancona, Vicenza ed in provincia di Teramo con coinvolgimento di ulteriori quattro cittadini residenti in provincia di Ancona riconosciuti essere intestatari fittizi di beni immobili e società. La confisca ha riguardato una villa dei primi del ‘900 del valore di euro 1.500.000,00, una villa con vista mare del valore di euro 2.000.000,00, partecipazioni societarie di n. 7 società, centosei veicoli nonché conti correnti bancarie postali per un ammontare complessivo pari ad euro 4.300.000,00. Il provvedimento del Tribunale di Ancona – Sezione Misure di Prevenzione è stato emesso all’esito del procedimento di primo grado avviato nel luglio 2024 quando è stato eseguito il sequestro dei beni attinti dalla confisca su ricorso presentato dal Procuratore della Repubblica di Ancona. Gli accertamenti economico-finanziari, che hanno condotto all’odierna confisca, rappresentano un ulteriore tassello delle indagini avviate nell’anno 2018 dai Carabinieri di Ancona Brecce Bianche che avevano consentito di disarticolare una complessa organizzazione criminale con l’esecuzione di 11 misure cautelari operate nel capoluogo dorico, in provincia di Teramo e in provincia di Vicenza. Il gruppo criminale, attivo nel settore del commercio di autovetture usate, si era reso responsabile di un numero impressionante di truffe attraverso I‘ artificiosa riduzione dei chilometri percorsi dai veicoli posti in vendita. Le indagini dei Carabinieri avevano consentito di scoprire più di 250 truffe e frodi nell’esercizio del commercio con profitti per oltre 1.000.000 euro. Nell’aprile 2022 il Tribunale di Ancona aveva emesso una prima sentenza di condanna a carico di diversi sodali, riconoscendo – tra l’altro – il carattere associativo dell’organizzazione criminale. L’ulteriore filone di indagine si è in parte concluso per taluni imputati con sentenze di condanne – divenute definitive, per gli altri è tuttora in corso il rito dibattimentale. Il provvedimento di confisca è stato emesso al termine delle attente valutazioni da parte del collegio del Tribunale di Ancona che ha ritenuto accertati e sussistenti tutti i presupposti di legge per l’adozione della misura di prevenzione patrimoniale antimafia ovvero il profilo di “pericolosità sociale dei destinatari dell’atto ablatorio. Gli stessi, che non hanno mai dichiarato redditi tali da garantire di soddisfare le più basilari esigenze di vita, mediante la realizzazione di innumerevoli, ininterrotte e remunerative attività illecite, hanno di fatto accumulato nel corso degli anni ricchezze e beni, alcuni dei quali intestati fittiziamente a terzi onde percepirne le utilità ed eludere le disposizioni normative in materia di misure di prevenzione.

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