MARCHE – “Ancora una volta l’assessore. Baldelli sceglie la passerella elettorale invece dei fatti. A pochi giorni dal voto si inventa che l’aeroporto di Fano sia diventato improvvisamente “strategico” per la Regione Marche. Una mossa che sa tanto di propaganda di fine mandato, utile solo ad alimentare titoli di giornale e post sui social.
L’assessore Baldelli sa benissimo che l’aeroporto di Fano è, e rimarrà sempre, un aeroporto minore aperto solo ai voli privati, alle attività sportive aeronautiche ed alla scuola di volo. È perfettamente cosciente del fatto che non sarà mai un aeroporto aperto al trasporto pubblico di persone per la evidente insufficienza del bacino di servizio in termini di utenza potenziale e per la insufficiente distanza dagli aeroporti limitrofi di Ancona e Rimini. Questi annunci dell’ultima ora, si scontrano con la realtà, omessa, dei vincoli imposti dai regolamenti emessi dalla Commissione Europea che ne pregiudicano la certificazione come aeroporto commerciale per evitare lo spreco di risorse pubbliche e la violazione della concorrenza tramite gli aiuti di Stato, vincoli ben noti e ben recepiti da Enac (Ente Nazionale Aviazione Civile).
Ma di quali voli nazionali parla Baldelli? Ancora siamo a queste sparate senza alcun fondamento? Gli imprenditori di cui parla, che possono permettersi di spostarsi con i voli privati, già oggi vengono regolarmente con l’elicottero a Fano per i loro affari, senza bisogno di nessuna pista asfaltata. E il turismo di “alto bordo”, di cui parla Baldelli, non penso che faccia la fila per venire in ferie a Fano con il jet privato. Capisco che in campagna elettorale se ne sparano di ogni tipo, ma forse un pò di realismo non guasterebbe. La Regione, tramite i suoi uffici dedicati, si concentri nel fare una seria ed efficace promozione turistica, senza pensare ai jet privati e sprecare soldi pubblici negli affidamenti farlocchi di Atim come ha fatto l’amministrazione regionale uscente.
Vero è che la scuola di volo che opera nell’aeroporto chiede da anni la pavimentazione in asfalto della pista di volo, cosa che tutti gli addetti ai lavori sanno non comporterebbe alcuna significativa variazione della attuale tipologia del traffico aeroportuale, non essendo l’aeroporto certificato, né certificabile per il trasporto pubblico. Vale la pena per qualche voto in più regalare allo Stato decine di ettari di terreno comunale a ridosso della città? È questa una priorità da sbandierare in campagna elettorale? Oppure da destra si vuole sviare il dibattito elettorale dalle cose importanti e dai problemi veri su cui non si danno risposte, come i disservizi nella sanità, la mancata riapertura degli ospedali minori che era stata promessa, i servizi sociali carenti e non adeguatamente finanziati, le diseguaglianze, la precarietà del lavoro?
A Fano è almeno dal tempo della prima Giunta Aguzzi, ovvero più di 20 anni, che si parla di questa illusoria chimera aeroportuale come fosse cosa fatta. Tutte le amministrazioni comunali che si sono succedute, di destra e di sinistra, si sono sempre dette favorevoli alla pista in asfalto da più di 20 anni, con i fondi già allora disponibili da parte dell’ENAC, ma non sono riuscite a farne nulla per manifesta incapacità, e non perché non vogliono gli ambientalisti. Spesso la realtà è più semplice di quanto si immagini”.
Marta Ruggeri, capogruppo in consiglio regionale e capolista M5S