FANO – “In Consiglio comunale ieri si è discussa l’interpellanza presentata dai gruppi PD, Fano Cresce e In Comune sulla decisione della Giunta Serfilippi di concedere in locazione per 5 anni (più altri 5 di proroga) tutto il piano superiore della struttura comunale di Gimarra, cioè l’ex Colonia Tonini.
L’assessore al Patrimonio, Alberto Santorelli, ha motivato la scelta parlando di “valorizzazione del patrimonio pubblico” e di “opportunità formativa per i giovani”, contrapposta, a suo dire, a un presunto “assistenzialismo della sinistra”.
Ma questo serve solo a mascherare un passo evidente verso la privatizzazione di un bene nato con vocazione sociale. Già la delibera di giunta del 27 luglio scorso richiamava la richiesta di un ente formativo post-diploma e non sorprende che, dall’accesso agli atti, risulti che sia stato proprio quell’ente l’unico partecipante: presente al sopralluogo e poi alla manifestazione di interesse chiusa il 20 agosto, in soli 15 giorni! Non è in discussione l’ente, riconosciuto e autorevole, ma la scelta politica della Giunta che ha costruito un percorso su misura sottraendo spazi pubblici alla comunità.
Il risultato è ormai noto: uno spazio di quasi 500 mq viene affittato per soli 17.000 euro l’anno, cioè poco più di 3 euro al metro quadrato al mese! Altro che valorizzazione del patrimonio comunale questa è “privatizzazione low cost”! E fa il paio con i 2 piani del palazzo Marcolini destinati alla Link University, presentati di recente con tanta retorica sulle ‘magnifiche sorti e progressive’ per la formazione medica. Anche in quel caso spazi pubblici sono stati sottratti alla città per logiche private, accessibili solo a chi può permetterselo, visto che l’iscrizione costa 20.000 euro l’anno. È questo il modello che la destra propone a Fano, spazi pubblici per pochi?!
Stavolta però la disapprovazione non viene solo da noi: nel verbale del Consiglio di Quartiere 9 (Gimarra e Fenile) del 15 settembre è stata espressa “una forte critica al Sindaco”, denunciando la totale mancanza di confronto con il quartiere e la limitazione della partecipazione delle associazioni. A cosa servono allora i Consigli di quartiere, definiti “una scelta epocale”, se poi non vengono messi nelle condizioni di discutere decisioni così rilevanti? Qual è la credibilità di un’amministrazione che proclama partecipazione e poi decide da sola privando quartieri e associazioni di spazi fondamentali per l’aggregazione?
Così si tradisce una vocazione storica e condivisa di uno spazio nato come colonia marina per i bambini, poi centro giovanile e infine centro civico (con il circolo ricreativo per anziani) ristrutturato con fondi pubblici dall’Amministrazione precedente, pensato come luogo sociale, aperto alle nuove generazioni e alle realtà associative della città.
Abbiamo chiesto all’Amministrazione di non procedere con la concessione in locazione del piano superiore della struttura di Gimarra e di riformularne la destinazione, mantenendo la coerenza con gli orientamenti delle precedenti amministrazioni Aguzzi e Seri.
Il patrimonio comunale non va gestito soltanto secondo logiche economiche, ma soprattutto in coerenza con le esigenze della comunità, a partire da quelle sociali, educative e aggregative. È un’eredità civica da custodire e mettere a disposizione dei cittadini: quando se ne tradisce la destinazione sociale, a perderci non è solo un quartiere, ma l’intera città”.
Dimitri Tinti – Partito Democratico