MARCHE – “Candidarsi alle elezioni regionali vuol dire rendersi disponibile a dare voce alle problematiche, alle persone e, in generale, al territorio che si va a rappresentare. Io ho avuto modo di vivere la nostra provincia a 360 gradi: da bambina e ragazza a Fossombrone, da universitaria ad Urbino, da avvocato a Pesaro e da amministratrice a Fano, dove sono assessore e vicesindaco. Loretta Manocchi – candidata al Consiglio Regionale per Fratelli d’Italia
Il primo ricordo, però, è indelebile ed è il verde di Montalto Tarugo, la frazione dove sono nata, figlia e sorella di agricoltori. Le colline coltivate, gli oliveti e i vigneti, dietro i quali c’era e c’è ancora oggi il lavoro di migliaia di uomini e donne, mi accompagnano da tutta la vita. Un settore chiave quello dell’agricoltura, che conosco bene per storia familiare e per ragioni amministrative, essendo Fano città, al tempo stesso, marittima e rurale. Un settore che sta cambiando e non possiamo più relegare alle sole coltivazioni o agli allevamenti dal momento che, ormai da tempo, abbraccia gli ambiti dell’accoglienza, della gastronomia e delle esperienze interattive dei turisti: il mio impegno in Regione non potrà prescindere da tutte le azioni che possano supportarlo, valorizzarlo e svilupparlo al meglio. Penso alla promozione dei prodotti tipici e del turismo sostenibile, al supporto alla produzione biologica e quindi agli investimenti in ricerca e sviluppo, ma penso anche all’accesso ai fondi europei, alla tutela delle biodiversità e alla corretta gestione delle risorse idriche. Tutti anelli di una catena che va seguita dall’inizio alla fine, ascoltando imprenditori e professionisti del settore. Una catena troppo spesso bloccata da cavilli cervellotici: snellire le procedure amministrative, in campo finanziario ed edilizio, è infatti una mia priorità.
Un esempio su tutti è la legge regionale che regola le costruzioni ammesse nelle zone agricole, la numero 13 del 1990. Una norma elaborata oltre 35 anni fa e calibrata sul contesto ambientale-paesaggistico sviluppatosi tra gli anni ’60 e gli anni ’80 del secolo scorso. Sotto il profilo sociale, e quindi anche urbanistico, parliamo di una vita fa, basti pensare a come, da allora, siano radicalmente cambiate l’economia e la stessa presenza dell’uomo nelle campagne. E’ per questo che ritengo necessario mettere mano alla norma per adeguarla al contesto odierno, sempre nel massimo rispetto dell’ambiente e dei nostri splendidi panorami. Un aggiornamento non a fini speculativi, è superfluo specificarlo, che contribuisca a far rivivere le nostre campagne dando la possibilità di migliorare le proprietà rurali anche a chi non sia in possesso dello specifico status di agricoltore. A questo e ai tanti temi che ritengo primari lavorerò nel modo in cui sono abituata a fare e cioè fianco a fianco con chi il 28 e 29 settembre scriverà il mio nome sulla scheda elettorale barrando il simbolo di Fratelli d’Italia. Lo farò non a parole ma tenendo concretamente aperta la mia sede elettorale, anche oltre la data delle elezioni, per fare la differenza, davvero, insieme”.
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