Senigallia, alleanze per crescere insieme con il progetto “Terre Educanti”

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SENIGALLIA – Un incontro costruttivo che fa davvero bene alla comunità educante quello che si è svolto sabato mattina al Teatro Portone di Senigallia, momento chiave di un progetto triennale che ha visto lavorare in stretta collaborazione, con capofila Fondazione Caritas Senigallia, vari partner del settore educazione, cioè Casa della Gioventù ODV, cooperativa Casa della Gioventù, cooperativa H Muta, Next Fosforo, IC Giacomelli, associazione Un tetto, Le Rondini e l’Unione dei Comuni. Uniti tutti per Terre Educanti, progetto selezionato da Con I Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, e forti degli spunti di riflessione offerti dai professionisti presenti alla tavola rotonda, la docente universitaria Paola Nicolini, la sociologa Elisa Bilancioni e i pedagogisti Stefano Casulli e Rachele Pallotto.

 

Come ha spiegato la professoressa Federica Spinozzi, dell’IC Giacomelli: “L’immagine delle terre, al plurale, rimanda alla pluralità e alla diversità che abbiamo sperimentato nel lavoro di rete, rimanda al nutrimento, alla vita che germoglia, al grembo che accoglie il seme della giovinezza. Sono ‘educanti’ perché vogliono tirare fuori da tutti, educatori e ragazzi, ogni potenzialità, ogni bellezza: nessuno infatti si educa da solo, nessuno può dirsi arrivato nel cammino educativo”. Il cammino insieme è ancora lungo ma questi anni di lavoro hanno gettato delle ottime basi nella costruzione di una comunità educante che sa lavorare insieme.

 

In particolare tre elementi fertili hanno caratterizzato queste terre: la forza della diversità di ognuno nella definizione di un patto educativo, la forza del dialogo vivace e costruttivo e la forza della base. “Siamo riusciti a coinvolgere direttamente” raccontano i protagonisti del percorso “i genitori e i giovani dagli 11 ai 18 anni, attraverso oltre 1000 questionari: questo per noi è stato un punto di forza. Li abbiamo analizzati non tanto per raccogliere dati, sempre importanti, ma soprattutto per individuare necessità e sogni che diventassero le ali del progetto stesso”. I questionari anonimi di rilevazione dei bisogni educativi compilati dai giovani infatti sono stati 716 e 483 quelli compilati dalle famiglie. È stata una grande occasione di partecipazione attiva a cui il territorio ha risposto, anche grazie alla traduzione dei questionari in varie lingue e alla diffusione degli stessi da parte di docenti, professionisti, allenatori…

 

La degna conclusione, la stessa che a cui comunità educante dovrebbe aspirare, è nelle parole degli enti partner, vicini allo scrivere insieme un patto educativo di comunità: “L’augurio che ci facciamo è quello di essere sempre più terre accoglienti e feconde dove adulti, bambini e giovani possano fiorire e sbocciare tutti insieme”.

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