Truffe online, allarme anche nella provincia di Pesaro-Urbino: «Un clic può costare caro» (VIDEO)

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Un clic può bastare per cadere in trappola. Crescono le segnalazioni di cittadini che ricevono sullo smartphone messaggi sospetti, sotto forma di SMS o email che imitano comunicazioni ufficiali: finti avvisi di attivazione di gestori telefonici mai richiesti, notifiche che sembrano provenire da PagoPA, offerte di “lavori facili” sui social o pubblicità di investimenti finanziari che, in realtà, nascondono frodi digitali. Secondo la Polizia Postale, si tratta di una galassia in continua evoluzione, con modalità sempre nuove per ingannare gli utenti: dai messaggi che invitano a cliccare link malevoli fino alle email che riproducono loghi e linguaggi istituzionali. «Il fenomeno nella provincia di Pesaro Urbino è in linea con quello nazionale – spiega Lorenzo Sabatucci, dirigente del Centro Sicurezza Cibernetica Marche –. Le truffe informatiche non hanno confini: spesso vengono organizzate da altre regioni o dall’estero, ma riescono comunque a colpire utenti locali. Il meccanismo è sempre lo stesso: fingendosi banche, enti pubblici o piattaforme istituzionali, i truffatori sfruttano la fiducia delle vittime convincendole a fornire dati sensibili o a effettuare pagamenti». Se si cade vittima di una di queste frodi, la tempestività è fondamentale. «Rivolgersi immediatamente alla Polizia Postale può fare la differenza – sottolinea Sabatucci –: la rapidità della denuncia è decisiva per contenere i danni». Un fenomeno che non riguarda soltanto le fasce più deboli. Se è vero che gli anziani restano il target privilegiato dei truffatori, oggi sempre più spesso nel mirino finiscono giovani e giovanissimi, soprattutto attraverso i social network, dove falsi profili promettono guadagni facili o lavori inesistenti. La lezione è chiara: avere dimestichezza con lo smartphone non significa essere al sicuro. La prudenza resta la prima difesa contro i raggiri online.

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