Teatro, a Cartoceto “Il sogno di Mohamed: un viaggio per una integrazione possibile”

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CARTOCETO – Nella straordinaria cornice della Chiesa Parrocchiale – Santuario diocesano “Beata Vergine delle Grazie” di Cartoceto (Pesaro e Urbino) nella serata del 2 settembre si terrà lo spettacolo di teatro sociale e comunitario dal titolo “Il sogno di Mohamed: un viaggio per una integrazione possibile”.
Si tratta di un’attività “di rigenerazione sociale e partecipata” promossa dal Teatro Universitario Aenigma, con la direzione artistica del Prof. Vito Minoia, docente in Discipline dell’Educazione e dello Spettacolo all’Università degli Studi di Urbino.
Da oltre 30 anni il Teatro Aenigma, costituito in Associazione di Promozione Sociale, svolge una qualificata attività di ricerca nel campo della pedagogia teatrale con particolare attenzione al linguaggio artistico con finalità educative e socio-riabilitative, curando dal 1996 i lavori della Rivista Europea “Catarsi, Teatri delle Diversità”, punto di riferimento internazionale per operatori teatrali e sociali negli ambiti della disabilità del carcere, del disagio psichico.
“Con il progetto Il teatro fa bene, rivolto alle Comunità di Cartoceto e Colli al Metauro – afferma Minoia – abbiamo avuto la possibilità di intercettare un bisogno di sviluppo del territorio attraverso la creazione di opportunità di crescita culturale e sociale. Un lavoro intergenerazionale, determinante per offrire ai giovani una prospettiva vivibile, inclusiva, interculturale. Occorre ideare un altro modo di vivere, rifondare la convivenza tra noi e l’ambiente circostante”.
Per la prima tappa di questo progetto si è costituito a Cartoceto, a marzo scorso, un gruppo di 12 persone composto da preadolescenti e adulti residenti nel piccolo borgo marchigiano, con alcuni minori non accompagnati ospiti di una comunità d’accoglienza del territorio e la partecipazione di due attori non professionisti con maggiore esperienza.
Attraverso un approccio innovativo, orientato alla costruzione di valori condivisi, uguaglianza, ascolto delle diversità e non discriminazione, questa volta al centro della creazione artistica c’è la storia di Mohamed, uno dei tanti adolescenti in fuga dal proprio paese di origine, alla ricerca di un futuro dignitoso, ospite di una comunità che lo accoglie in Italia fino al compimento del suo diciottesimo anno d’età. Ma quale è il destino che lo attende, improvvisamente chiamato a diventare adulto mentre è ancora impegnato in un percorso di formazione scolastica? Sarà in grado di ottenere quei documenti e cercare lavoro interamente in autonomia o rischia di ritrovarsi in una situazione di marginalità preannunciata? Cosa sappiamo di tutti quei maggiorenni che non riescono a ottenere quei documenti per rimanere in Italia?
“Stretti intorno al nostro Mohamed – continua Minoia – a conclusione dello spettacolo apriremo un dialogo con i nostri spettatori, nella migliore tradizione di quel teatro che si interroga sui problemi sociali territoriali/globali a partire dal benessere socioculturale di attori e spettatori partecipanti al progetto”.
La scelta del luogo di rappresentazione non è casuale. Già nel marzo del 2016, nell’ambito del Giubileo della Misericordia, il Teatro Aenigma, in sinergia con don Sandro Messina, parroco della Chiesa-Santuario di Cartoceto e direttore dell’Ufficio Pastorale Migrantes della diocesi di Fano, ospitò nello stesso Santuario lo spettacolo “Rumore di Acque” del Teatro delle Albe di Ravenna, spettacolo simbolo della tragedia dei migranti morti nel Mediterraneo.
“Il sogno di Mohamed”, inoltre, è inserito all’interno dei festeggiamenti del Santuario in occasione della Natività della Beata Vergine Maria dell’8 settembre prossimo.

Il Progetto “Il teatro fa bene” a cura del Teatro Universitario Aenigma sostenuto dal bando “Crowdfunding 2024” della Fondazione Cassa di Risparmio di Fano, vivrà una sua seconda rappresentazione pubblica il 4 ottobre a Montemaggiore con lo spettacolo conclusivo prodotto dal laboratorio teatral-espressivo realizzato in collaborazione con l’Associazione “Vivere Sereni” e l’AUSER Centrallegro di Calcinelli ODV.

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