Ciclovia del Metauro, il comitato boccia il progetto regionale: “Percorso pericoloso e poco attrattivo”

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FANO – “Per avere un’idea del percorso della cosiddetta Ciclovia turistica del Metauro bisogna guardare con attenzione  le immagini allegate, tratte dal Progetto definitivo elaborato dalla Regione Marche e pubblicato nel luglio 2021.

 

E’ evidente che questo percorso molto travagliato non sta una “ciclovia”; infatti, secondo la l.n. 2/2018, dovrebbe essere, ma non lo è, a doppio senso ciclabile, sicura e agevole per tutti; meglio se anche attrattiva.

Per restare al tratto fanese, si notano in particolare la tortuosità del percorso, la pericolosità del sottopasso A14 di via Galilei, il difficile superamento della rotatoria in zona CODMA, la stretta via A. Regolo a Cuccurano e altro; per non parlare del resto previsto fino a Fossombrone, con nuovi e costosi ponti ciclopedonali, sottoservizi vari, la promiscuità col traffico a motore, nuove paratie di pali per allargare la sede stradale, un muro di sostegno in c.a. di 340 m in zona Montefelcino, ecc. 

 

Non è possibile proporre  a turisti abituati a ciclovie di grande pregio un percorso del genere, che rappresenta anche una pessima pubblicità per tutta la valle del Metauro e  soprattutto per l’entroterra urbinate privo di un adeguato collegamento ciclabile con la costa, dove sta nascendo la Ciclovia adriatica che porterà grandi flussi cicloturistici provenienti da nord.

 

Tutto questo a causa della cancellazione di un progetto che prevedeva il riutilizzo dell’ex ferrovia, un percorso lineare, facile, poco costoso, separato dal traffico e praticamente già pronto e arredato con la vegetazione (da riqualificare) cresciuta anche in mezzo ai vecchi binari.

Solo pochi sognatori possono credere, dopo 38 anni di abbandono, che questa linea possa essere ripristinata; invece dicono che ciò non è possibile RFI (forte e chiaro), la Regione Marche (sottovoce), vari sindaci, la grande maggioranza dei cittadini (qualche anno fa erano circa 5 su 6) e anche alcuni politici  “di peso” che ne sono convinti ma non lo dicono; anche loro sono responsabili del disastro della cosiddetta Ciclovia turistica che, molto probabilmente, resterà incompiuta.  E sarebbe sicuramente meglio così”.

 

Comitato Ciclovia del Metauro

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