Femminicidio Ana Cristina, Di Levrano rinviato a giudizio (FOTO E VIDEO)

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PESARO – Ezio Di Levrano comparirà davanti alla Corte d’Assise. Il giudice ha disposto il rinvio a giudizio per l’omicidio della moglie, Ana Cristina Duarte Correia, avvenuto a settembre del 2024. Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’uomo, 54 anni di Brindisi, avrebbe colpito la donna con più fendenti, al culmine di una lite scoppiata nell’abitazione di Saltara nel comune di Colli al Metauro. In casa c’erano anche i tre figli minorenni. L’accusa parla di un gesto brutale, motivato da ragioni futili, aggravato dal legame coniugale e dalla presenza dei minori.

Francesca Conte – Avvocato della famiglia di Ana Cristina | Foto di occhioallanotizia.it

«I figli erano in casa al momento del fatto. Tante volte sono stati oggetto di maltrattamenti. Questo fa parte dei campi di imputazione, c’è un’ipotesi di maltrattamento aggravati anche nei loro confronti. Inoltre, secondo la pubblica accusa, erano stati minacciati di morte per aver seguito la mamma in una casa in campagna, quando Anna Cristina non ne poteva più del clima familiare irrespirabile», dice Francesca Conte, avvocato della famiglia di Ana Cristina. La difesa, invece, contesta le aggravanti: i figli, sostiene l’avvocato Salvatore Asole, non avrebbero assistito direttamente al fatto. «Ho contestato il fatto che a mio giudizio i minori, in particolare modo il figlio Michael, non hanno assistito all’azione. La prova è una frase pronunciata dal minore il quale dice: io intervengo in cucina sentendo mia madre urlare ‘mi sta accoltellando mi sta accoltellando’. Giunto in cucina il figlio, testualmente, dice: papà che c***o hai fatto? Quindi, questa secondo me è la prova che il fatto si era già consumato», ha commentato Salvatore Asole, avvocato di Ezio Di Levrano al termine dell’udienza preliminare odierna a Pesaro.

Salvatore Asole – Avvocato di Ezio Di Levrano | Foto di occhioallanotizia.it

In apertura di udienza, è stata esclusa la costituzione di parte civile da parte di un’associazione per la tutela dei minori. Le eccezioni della difesa non sono state accolte dal gup, che ha rinviato a giudizio Di Levrano con tutte le aggravanti: vincolo parentale, crudeltà e futili motivi. Il processo inizierà il 10 dicembre a Pesaro.  Intanto, la madre della donna – che vive in Brasile – ha chiesto al Tribunale dei Minori di poter incontrare i tre nipoti, oggi affidati ai Servizi sociali. Intanto, dall’avvocato della famiglia della vittima, prime indicazioni anche sulla richiesta di risarcimento: «Abbiamo già detto che non sarà inferiore a un milione. Certi reati purtroppo sono irrisarcibile per le conseguenze  che determinano la vita delle persone. Ci sono tre bambini che sono stati privati per diverse ragioni sia della madre che del padre, quindi destinati a vivere orfani». Nel video l’arrivo di Ezio di Levrano con il mezzo della Polizia Penitenziara di Villa Fastiggi.

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