Fano – Bene Comune: «Come sull’interquartieri di Gimarra al sindaco chiediamo una scelta di coraggio anche sul Polo Logistico»

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Come Bene Comune ci rallegriamo con la decisione della giunta di stralciare la dannosa strada interquartieri. Rimarchiamo tuttavia che va ripresa in mano la situazione attuale del traffico su via Trave, via Modigliani, via Paleotta e via Girolamo da Fano, che sopportano un carico decisamente superiore alle possibilità. Rimane sul piatto la necessità di immaginare un collegamento alternativo alla statale Adriatica verso Pesaro. L’interquartieri per come era progettata arrecava più problemi che benefici, ma lo status quo è ben lontano dal rappresentare una soluzione ideale e urge la necessità di valutare soluzioni alternative. Rimane il rammarico per tutti gli anni perduti dalle giunte Seri nel supportare contro ogni razionalità un progetto insostenibile. Il plauso che rivolgiamo a Serfilippi rispetto a questa scelta ci dà una conferma: non è vero che la giunta ha le mani legate rispetto al polo logistico, a causa delle decisioni prese dai predecessori. Realizzarlo o meno è una scelta della giunta attuale che ne porta le responsabilità. Nell’illustrazione fatta da Serfilippi sul Pug emergono altre considerazioni che andrebbero prese in considerazione. Egli accenna infatti all’espansione dell’area industriale di Torno e propone nuovi distretti: uno ingegneristico e uno della metallurgia. Se a questo si aggiunge il polo logistico nell’area dell’ex Zuccherificio o a Chiaruccia ciò significa che Fano andrà più ad assomigliare a Porto Marghera che non a una città turistica! Certamente possiamo sostenere il sindaco rispetto all’individuazione di nuove prospettive industriali. Ma questo deve essere fatto con criterio. Se si individua Torno come area di espansione industriale, che senso ha devastare Chiaruccia con un polo logistico, attraverso un atto che smentisce tra l’altro le promesse fatte in campagna elettorale di non espandere l’area industriale oltre la superstrada? O in alternativa ripristinarlo all’ex zuccherificio, in un’area del tutto inidonea, alle porte del centro cittadino? Il sindaco continua ad affermare che aspetta il parere dell’agenzia delle entrate sul valore delle due aree prima di prendere una decisione. Il problema è che il dubbio è tra due scelte pessime. Se l’obiettivo della giunta è fare l’interesse dei cittadini (e siamo certi che questo sia il suo primo riferimento) al di là delle differenti visioni che ci dividono, è evidente che realizzare un polo logistico all’ex zuccherificio o a Chiaruccia non ha nulla a che vedere con il benessere della città. Al tempo stesso la vicenda dell’interquartieri ci dice che una giunta ha tutti gli strumenti per intervenire in maniera adeguata ed evitare queste scelte, a prescindere dagli errori gravi dei predecessori. Se non vi ricorre, soprattutto di fronte all’affermazione di avere individuato un’altra area di espansione industriale, significa che vi è una scelta politica: anteporre altri interessi a quelli della cittadinanza. Aggiungiamo un’ultima considerazione di metodo. L’individuazione di distretti e di un’area per un polo logistico dovrebbe avere un respiro ben più ampio del solo territorio comunale: è evidente qui che serva una pianificazione industriale e urbanistica che riguardi tutta la valle del Metauro, rispetto alla quale Fano è la naturale capofila. Una concentrazione delle industrie nel solo territorio comunale fanese non ci sembra né salutare, né auspicabile. Solo mantenendo uno sguardo comprensivo su tutta la vallata che contempli una strategia volta all’industria, all’agricoltura, al turismo e alla imprescindibile salvaguardia degli spazi naturali di fronte ai devastanti cambiamenti climatici che ci attendono, si potrà mirare a uno sviluppo del territorio che non riproduca anacronistici campanilismi. Senza uno sguardo intercomunale Fano rischia di essere una Ferrari col motore di una Panda vecchio modello.

Da Bene Comune

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