Un grave episodio di violenza ha scosso la finale del torneo giovanile “Memorial Mirko Poggini”, disputata ieri allo stadio “Città di Arezzo”. Durante la cerimonia di premiazione, un arbitro di appena 20 anni è stato aggredito da un genitore, padre di un calciatore della Vis Pesaro, che si è introdotto nello spogliatoio arbitrale e ha colpito il direttore di gara. Il giovane arbitro ha riportato ferite che hanno richiesto il ricorso alle cure del pronto soccorso. Grazie all’intervento tempestivo dei dirigenti dell’Arezzo e alle immagini di videosorveglianza, l’aggressore è stato rapidamente identificato e fermato dalle forze dell’ordine. Dovrà ora rispondere penalmente per l’accaduto.
La ferma condanna della Vis Pesaro
All’indomani dei fatti, la Vis Pesaro 1898 ha diffuso un comunicato ufficiale in cui esprime la propria “ferma condanna” per quanto accaduto, definendo l’episodio “grave e inaccettabile” e prendendo le distanze “in maniera categorica” dal comportamento del genitore.
“Il padre di un nostro calciatore ha raggiunto il giovane arbitro dando origine a una colluttazione che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine”, si legge nella nota. “Tali azioni, inqualificabili e totalmente estranee ai valori dello sport e dell’educazione che la nostra società promuove da sempre, non trovano alcuna giustificazione”.
La società biancorossa ha inoltre sottolineato l’immediato intervento dei propri dirigenti per chiarire i fatti e collaborare con le autorità, contribuendo all’identificazione del responsabile.
Provvedimenti immediati
A tutela del proprio ambiente sportivo e dei valori educativi su cui si fonda l’attività giovanile del club, la Vis Pesaro ha deciso di sospendere con effetto immediato il genitore coinvolto, vietandogli l’accesso alle partite della società “fino a data da destinarsi”.
“La violenza, verbale e fisica, non sarà mai tollerata all’interno delle nostre strutture”, conclude la nota.
Solidarietà e riflessioni
Solidarietà al giovane arbitro è arrivata anche da parte del presidente dell’Arezzo, Guglielmo Manzo, e del direttore sportivo Nello Cutolo. Il direttore del settore giovanile amaranto, Paolo Bertini, ha espresso tutto il suo sconcerto per quanto accaduto: “Non è ammissibile che una giornata di festa per bambini di 12 anni si trasformi in un episodio di violenza così grave”.