PESARO URBINO – “Da anni siamo impegnati a presentare progetti culturali, proposte incentrate sulla qualità, sulla diffusione del bello e delle emozioni. Lo facciamo con immutato impegno e passione da trent’anni. E’ il nostro lavoro. Ma questa volta chiediamo attenzione.
L’Orchestra Sinfonica G. Rossini, che in questi anni si è caratterizzata per aver mantenuto un atteggiamento sempre propositivo ed ottimista, oggi – per la prima volta nella sua storia – comunica pubblicamente la sua grande preoccupazione per la situazione che si è venuta a creare.
Le difficoltà economiche in cui si trovano gli enti locali, in particolare le amministrazioni comunali e le fondazioni ad esse collegate, fanno intendere che i prossimi mesi (e probabilmente anche gli anni a venire), saranno molto difficili.
Chiediamo quindi ai Sindaci delle nostre città di riferimento (Pesaro e Fano in particolare), delle precise rassicurazioni.
Ci piace ricordare come la nostra istituzione in questi trent’anni abbia colmato un vuoto dal punto di vista culturale e lavorativo creando un’orchestra di professionisti in una realtà che pure vanta un Conservatorio ed un festival importante come il Rof. Questa Orchestra, che ha la propria base nelle città di Pesaro e Fano, si è sempre contraddistinta per il suo “spirito imprenditoriale” volto a creare quel virtuoso equilibrio tra qualità professionale dei progetti e delle proposte e sostegno derivante da fondi pubblici e privati e dal seguito di spettatori. Tante altre realtà hanno preso spunto ed esempio dalle buone prassi praticate dall’Orchestra sinfonica G. Rossini.
Questa impresa culturale è riuscita negli anni a crescere costantemente pesando poco sulle casse dei comuni e andando invece a recuperare i principali finanziamenti dallo Stato centrale.
L’ascesa fulminea dell’orchestra all’interno del Fondo Unico dello Spettacolo ha permesso di recuperare notevoli finanziamenti dal Ministero a beneficio del territorio. Collegati a questi finanziamenti sono arrivati quelli della Regione Marche che hanno aggiunto un profilo regionale all’attività. Da Pesaro e Fano l’Orchestra ha sviluppato una rete di teatri regionale, andando a completare la propria ‘mission’ che è al contempo divulgazione culturale e offerta lavorativa per i tanti artisti professionisti del nostro territorio.
Per vari motivi, gli enti locali – peraltro di differente orientamento politico – stanno invece prefigurando tagli o, quantomeno, un deciso contenimento nelle spese del settore culturale ed in particolare in quelle dello spettacolo dal vivo.
Vogliamo ricordare che un’orchestra è un’interprete ‘stanziale’, ossia un’azienda che principalmente affonda le proprie radici sul territorio per poi offrire il proprio valore a livello nazionale e internazionale. La Rossini lo ha fatto in tutti questi anni promuovendo non solo l’Italia ma anche il territorio dal quale proviene. Se le fondamenta non sono più solide l’intero edificio rischia di crollare ed è per questo che l’orchestra desidera esprimere la propria preoccupazione per questa situazione.
Si comprendono le difficoltà economiche del momento e dunque nessuna recriminazione viene imputata agli amministratori attuali. Ma crediamo che i tagli indiscriminati non possano essere la linea da seguire. Per questo vanno fatte scelte e l’orchestra Rossini, impresa virtuosa a beneficio degli artisti, chiede ai Sindaci di Pesaro Andrea Biancani e di Fano Luca Serfilippi di mantenere al centro del ragionamento il connubio essenziale fra l’offerta culturale di qualità alla cittadinanza e la salvaguardia dei lavoratori dello spettacolo.
Negli annunci e nei ragionamenti si chiede che venga sempre spesa una parola concreta d’attenzione nei loro confronti.
Infine, la ristrettezza economica del momento ci spinge a chiedere agli amministratori di effettuare delle scelte perché se tutte le iniziative hanno la loro dignità, quella degli artisti professionisti del territorio crediamo abbia la priorità. Serve dunque coraggio e responsabilità nell’affrontarle: due caratteristiche di cui non difettano di certo i due primi cittadini che ci rappresentano”.