Pneumatici usati, depositi dei gommisti scoppiano. CNA: “Tempi biblici per il ritiro delle gomme fuori uso”

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PESARO – La situazione della raccolta degli pneumatici fuori uso è finita fuori controllo. A lanciare l’allarme la CNA che ha condotto una indagine alla quale hanno partecipato circa mille imprese associate, rappresentative di tutta Italia tra cui quelle della provincia di Pesaro e Urbino. Da questo sondaggio diretto emergono tempi biblici di attesa del ritiro delle gomme, significativamente peggiorati perfino rispetto alla ‘fotografia’ già molto preoccupante scattata un anno fa da una analoga iniziativa della Confederazione.

Il 32% delle imprese coinvolte nella indagine della CNA denuncia tempi di attesa per il ritiro degli Pfu superiori ai nove mesi (contro l’11% di un anno fa). Il 46% assicura che per il ritiro deve attendere tra tre e nove mesi (a fronte del 45% precedente). ‘Bastano’ da tre mesi in giù al residuo 22%, un dato dimezzato rispetto al 44% scorso. Risultati particolarmente significativi che fanno emergere le difficoltà affrontate dalle imprese per assolvere a obblighi di legge. Benché oltre il 90% delle imprese si rivolga a forme associate, i consorzi, e non faccia da solo.

Le conseguenze di un sistema che non funziona sono però pesanti per le imprese. La giacenza media nei piazzali supera le 400 unità per più del 48% delle imprese e si ferma tra 200 e 400 gomme in un altro 31% di imprese. Una quota che si attesta intorno alle 360 gomme per impresa in giacenza all’interno del luogo di attività, con la ovvia conseguenza di rendere molto complesso, se non impedire, il normale svolgimento del lavoro. Addirittura di fronte al 60% e passa delle imprese si presenta il caso di ritiri non completi ma solo parziali, una mancata soluzione soprattutto per le imprese che materialmente non dispongono di enormi spazi (e non si capisce perché dovrebbero) destinati al deposito degli Pfu, che per legge oltre tutto dovrebbe essere temporaneo. Peraltro, perlomeno quattro imprese su cinque non sono localizzate in zone difficili da raggiungere e quindi non si può addebitare loro neanche una eventuale ‘corresponsabilità’ indiretta.

La realtà è che le imprese appaiono giustamente insoddisfatte del servizio di ritiro degli Pfu e dei tempi di attesa lunghi, insopportabili, sempre più gravi.

Alla luce dei risultati della propria indagine, CNA chiede con forza un intervento urgente attraverso il cosiddetto ‘extra target’, per liberare piazzali e officine dalle gomme in giacenza. Nel contempo, la Confederazione chiede al governo di intervenire sulla normativa per riuscire a garantire il rispetto di tempi e modalità di raccolta allo scopo di evitare alle imprese sanzioni, perdipiù pesanti, che non derivano da negligenze e/o colpe proprie ma da un sistema che ha dimostrato, e dimostra, di non funzionare.

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