Torna positivo il saldo tra assunzioni e cessazioni di lavoro

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PESARO – Dopo tre anni di segno negativo, torna positivo il saldo tra assunzioni e cessazioni di lavoro nella provincia di Pesaro e Urbino. Nel 2015, come evidenziato dal Servizio politiche del lavoro della Provincia durante la “Commissione provinciale del lavoro” di questa mattina, i contratti di assunzione (52.832) hanno superato le cessazioni (51.826), con un saldo pari a 1.006. Risultato che evidenzia una lieve ripresa anche a livello provinciale, se si considera che nel 2014 il saldo è stato di – 1.339 (50.360 assunzioni contro 51.699 cessazioni) e nel 2013 addirittura di – 2.147 (50.535 assunzioni a fronte di 52.682 cessazioni). Le 52.832 assunzioni hanno riguardato 25.660 donne e 27.172 uomini. Rispetto al 2014, le assunzioni femminili sono diminuite di 15 contratti (erano 25.675), mentre quelle maschili sono aumentare di 2.487 contratti (erano 24.685), pari a + 4,9%, segno che permane una forte penalizzazione delle donne nell’accesso al mondo del lavoro.

DARE RISPOSTE CONCRETE AL TERRITORIO
“Ci è sembrato importante – ha evidenziato il presidente della Provincia Daniele Tagliolini – convocare questa Commissione perché, se da un lato la legge di riforma delle Province considera le politiche attive del lavoro tra le funzioni ‘non fondamentali’ per l’ente, dall’altro la Regione Marche, alla fine del 2015, ha individuato le Province come enti intermedi, chiedendo loro di continuare ad offrire servizi fino a quando la riforma non sarà perfezionata. Vogliamo dare risposte concrete e veloci al sistema produttivo del territorio e ai nostri cittadini, per questo chiediamo alla Regione di metterci in condizione di operare con risorse adeguate”. Al riguardo, come evidenziato anche dal dirigente del Servizio formazione e lavoro Massimo Grandicelli, “il 4 febbraio la Commissione provinciale del lavoro, dopo le valutazioni e integrazioni delle associazioni sindacali e datoriali, approverà un documento che verrà sottoposto alla Regione, contenente una serie di azioni che la Provincia intende realizzare sul territorio per favorire l’occupazione, in particolare quella giovanile e femminile, ma anche la riqualificazione di quanti sono rimasti senza lavoro”.

AUMENTANO I CONTRATTI A TEMPO INDETERMINATO
Scendendo ad approfondire i dati occupazionali forniti in Commissione, nel 2015 sono più che raddoppiati i contratti a tempo indeterminato (9.784 rispetto ai 4.203 del 2014), effetto delle stabilizzazioni e degli sgravi previsti dal “Jobs Act”; diminuiscono di conseguenza quelli a tempo determinato (32.946 contro i 33.774 del 2014) e di lavoro atipico (7.928 contro i 9.870 del 2014). In diminuzione anche il numero dei disoccupati iscritti ai Centri per l’impiego, anche se il dato è condizionato dal fatto che nel corso del 2015 sono stati cancellati dagli elenchi tutti coloro che non erano alla ricerca attiva di un lavoro, secondo quanto richiesto dalla normativa vigente. Se nel 2014 erano 43.325 i disoccupati iscritti, dopo le procedure di cancellazione del 2015, quelli effettivi risultano essere 28.378. A soffrire maggiormente è la fascia 40-54 anni, costituita per lo più da persone che hanno perso occupazione (39% delle donne e 33,6% degli uomini non trova lavoro, pari rispettivamente al 22,4% e al 14,3% del totale generale).

COSTRUZIONI E MANIFATTURIERO, SEGNALI POSITIVI
In ripresa il settore delle costruzioni impegnato nelle piccole ristrutturazioni (+ 21,3%, con 2.643 assunzioni rispetto alle 2.178 del 2014) ed il manifatturiero (+ 11,5%, con 14.142 contro 12.685 del 2014). Crescono anche le assunzioni sui versanti sanità e assistenza sociale (+24,6%, con 1.582 assunzioni rispetto alle 1.270 del 2014), trasporto e magazzinaggio (+ 32%, pari a 1.101 contro 834 del 2014), mentre sono in lieve diminuzione quelle nei servizi di alloggio e ristorazione (- 3,2%, cioè 9.773 rispetto alle 10.099 del 2014, calo dovuto probabilmente anche al maggiore utilizzo dei voucher in questo settore) e quelle di personale domestico (- 8,4%, cioè 2.411 rispetto alle 2.633 del 2014), segno che, con il perdurare delle difficoltà economiche e la mancanza di lavoro, sono sempre più i familiari ad occuparsi della casa e delle persone che vi abitano, piuttosto che ricorrere a persone esterne.

LIEVE AUMENTO DEGLI OCCUPATI
Se il numero dei contratti di assunzione è relativo ai flussi (la stessa persona può aver avuto più assunzioni a tempo determinato nel corso dell’anno), il numero di occupati riguarda i singoli individui: anche qui il 2015 ha fatto registrare miglioramenti, visto che gli occupati sono stati 32.116 contro i 28.106 dell’anno precedente, dunque 4.010 in più, di cui 2.481 maschi e 1.529 femmine. Quanto ai giovani fino ai 29 anni, se nel 2014 gli occupati sono stati 4.962, nel 2015 il dato è salito a 5.890 (928 occupati in più).

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