Terremoto, sale a 20 bilancio morti nelle Marche. Danni a facciata Duomo Urbino. Transenne a Pesaro

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Sale a 20 il bilancio dei morti del terremoto nelle Marche, nella zona di Arquata del Tronto. Lo rende noto la Protezione civile regionale. Tutte le salme sono state portate nell’obitorio di Ascoli Piceno. ”Si continua a scavare – dicono i soccorritori – ma purtroppo cresce la richiesta di bare e sacchi mortuari”

 

Nella mattinata odierna il Prefetto di Pesaro e Urbino Dr. Luigi Pizzi ha convocato e presieduto una riunione di coordinamento a cui hanno preso parte i responsabili provinciali delle Forze di Polizia unitamente al Comandante provinciale dei Vigili dei Fuoco, il Sindaco di Fano, i rappresentanti dei Comuni di Pesaro, di Urbino e delle associazioni di volontariato di protezione civile. Presente anche il consigliere regionale Andrea Biancani. La riunione è stata convocata in relazione alle violente scosse sismiche che hanno interessato l’Italia centrale durante la scorsa notte ed in particolare le aree del Reatino e dell’Ascolano e che hanno determinato ingentissimi danni e numerose vittime.

In questa provincia non si sono registrati danni a persone o a cose ad eccezione, a Pesaro, dell’ “Arco” presente nel parco Miralfiore, che è stato transennato e, a Urbino, del Duomo, la cui facciata esterna ha subito danneggiamenti e che, pertanto, a titolo precauzionale, è stato interdetto all’accesso. Non si sono registrate situazioni diffuse di panico da parte della popolazione né particolari allarmi sebbene la scossa sismica sia stata fortemente percepita in tutta la provincia.

Il Prefetto, nel raccomandare la massima celerità nelle comunicazioni tra tutte le componenti della Protezione Civile all’eventuale insorgenza di eventi calamitosi, ha ribadito la necessità che vengano resi immediatamente disponibili i tecnici per gli eventuali sopralluoghi nonché siano prontamente rese fruibili le aree di ammassamento individuate nei piani comunali di protezione civile. Il Prefetto ha altresì raccomandato di attenersi scrupolosamente alle modalità operative di emergenza riguardanti l’attivazione, se ritenuto necessario, del Centro Coordinamento Soccorsi nonché delle strutture deputate a garantire i servizi pubblici essenziali ai fini di una tempestiva e coordinata gestione dell’emergenza.

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