Spese pazze in Regione, 66 persone davanti a Gup

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ANCONA  – A oltre tre anni dall’avvio dell’inchiesta della Procura di Ancona sulle cosiddette spese ‘facili’ dei gruppi consiliari della Regione Marche tra il 2008 e il 2012, il procedimento approderà lunedì 18 gennaio in una maxi udienza davanti al gup Francesca Zagoreo. In 66 – tra consiglieri, addetti, ex consiglieri di tutti i gruppi dal Pd alla Lega Nord, compresi ex presidente di giunta e consiglio – devono rispondere di peculato, anche in concorso, con l’accusa di aver sostenuto spese per circa 1,2 milioni di euro non documentate o non inerenti all’attività consiliare. Il procuratore Elisabetta Melotti e il pm Ruggiero Dicuonzo non hanno ritenuto convincenti le spiegazioni fornite da molti indagati, chiedendo infine il rinvio a giudizio per tutti. Ora sarà il giudice a decidere se prosciogliere o rinviare a giudizio gli interessati, alcuni dei quali potrebbero scegliere riti alternativi ma non è escluso che qualche difetto di notifica possa comportare stralci e un rinvio di ancora qualche mese.

Per le stesse spese, vagliate in merito a presunti danni erariali nel triennio 2010-2012, la procura regionale della Corte dei Conti aveva chiamato in causa 43 tra consiglieri ed ex consiglieri: in 18, con memorie e interrogatori, hanno convinto i magistrati ad archiviare gli addebiti mentre altri 25 vanno verso una citazione a giudizio. Tra quelli che sono usciti ‘indenni’ dall’inchiesta contabile ci sono anche il segretario Pd Marche Francesco Comi e gli assessori della giunta Ceriscioli Angelo Sciapichetti e Moreno Pieroni. Al vaglio di entrambe le inchieste c’è un fiume di spese per le quali la Guardia di finanza ha spulciato una montagna di documenti, scontrini, fatture e altre pezze d’appoggio. All’accusa di peculato si aggiunge quella di truffa contestata all’ex assessore di Centro Democratico Paola Giorgi che avrebbe dichiarato di risiedere fuori Ancona per percepire rimborsi chilometrici non dovuti.

Estremamente vario il quadro delle spese: dal camper affittato (Giuliano Brandoni, Prc) al frigorifero (Dino Latini, Api); dall’oggetto di argenteria (l’ex capogruppo di Fi-Ppe-Pdl Ottavio Brini) ai rimborsi chilometrici al lordo di somme forfettarie riconosciute (Sara Giannini e Mirco Ricci del Pd, il gruppo di Fi e quello Misto); dalla partecipazione al seminario sul rinnovamento dello spirito a Rimini (Luca Marconi, Udc) all’acquisto di mimose (Gruppo Pd); dal pacchetto di sigarette (Paolo Eusebi, Idv) al miele, lardo di Colonnata per gli omaggi natalizi ai dipendenti (Franco Capponi Fi). Poi ci sono voci ricorrenti: l’acquisto di libri (‘Il manuale dell’ispettore di polizia’ per Sandro Donati, ex presidente Idv, ‘Il segreto delle donne’ per Raffaele Bucciarelli, capogruppo della Federazione della Sinistra) e i pranzi e le cene su cui sono ‘scivolati’ anche gli ex presidenti della giunta Gian Mario Spacca e dell’Assemblea Vittoriano Solazzi. Spese che non convincono gli inquirenti ma sulle quali gli indagati daranno battaglia per dimostrarne l’inerenza istituzionale. (ANSA).

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